Ilaria, chi c’è per la verità?

    Esserci per la verità. Per il Premio Ilaria Alpi è più di uno slogan, scelto non a caso come titolo della sua 17ª edizione. Per la manifestazione che anche quest’anno riporta alla ribalta uno dei più grandi misteri italiani irrisolti, quello del duplice omicidio dell’inviata Rai uccisa nel 1994 a Mogadiscio con l’operatore Miran Hrovatin, “esserci per la verità” è richiesta di una giustizia che non è stata ancora fatta in tanti anni di depistaggi e bugie. Giustizia che Luciana Alpi vede purtroppo sempre più lontana.
    “Non parteciperò mai più a un’udienza in cui si parli di mia figlia” è stato il duro commento che la mamma di Ilaria ha rilasciato alla stampa in occasione della presentazione della 17ª edizione del Premio in programma a Riccione dal 15 al 18 giugno.
    Uno sfogo dettato dall’ennesima delusione: “C’è un processo in corso – ha continuato – il magistrato ha lasciato a metà un processo e adesso arriverà un altro che non sa nulla della morte di Ilaria e di tutto quello che c’è stato. Sono andata a quattro udienze, mi sono arrabbiata come non potevo fare di più, adesso lo dico in modo che arrivi anche alla Procura di Roma: io non parteciperò mai più ad una udienza che parli di mia figlia”.
    Per questa scelta, ha aggiunto Luciana Alpi, “ho chiesto scusa a Ilaria, ma sono sicura che lei da lassù mi direbbe: ’mamma, basta! Non se ne può più’. Dopo 17 anni abbiamo il diritto di avere verità e giustizia. Non ce l’abbiamo, pazienza. Abbiamo quella storica, almeno quella”.
    Sulle orme
    di Ilaria
    Come consuetudine, il Premio riccionese riaccende la memoria di Ilaria muovendosi su due fronti. Da una parte, riprendendo le fila del caso giudiziario, dall’altra dando risalto al lavoro dei tanti giornalisti che, come Ilaria e Miran, sono impegnati nella ricerca di una verità che vada oltre la superficie dei fatti. Agnes Taile, reporter camerunense di appena 33 anni, minacciata di morte e aggredita per aver denunciato la corruzione del suo governo, è uno di questi: nel 2005 Taile passò a Sweet Fm Radio per condurre A vous la parole, un programma in cui, oltre a trattare temi “sensibili” come l’omosessualità e la corruzione del governo, criticava l’amministrazione del presidente Paul Biya, dando spazio in diretta alla denuncia degli ascoltatori. Dopo un anno di minacce pesanti, nel 2006 Agnes fu rapita da tre uomini che tentarono di strangolarla per poi gettarla in un burrone. Pensavano di averla uccisa, ma la giornalista sopravvisse e nonostante i danni subiti alle corde vocali, non smise di fare il suo lavoro, anche da scenari scomodi come il conflitto in Ciad. Un esempio di determinazione, coraggio e correttezza, che verrà premiato nella serata conclusiva di sabato 18 giugno con il Premio Women and Leadership Unicredit.

    Luci sul
    mondo arabo
    Il ricordo di Ilaria Alpi sopravvive anche nei temi che tanto erano cari all’inviata del Tg3. Dalla Somalia, al centro della mostra fotografica di Fulvio Zubiani, allestita a Villa Mussolini (promossa da Cesvi e Commissione Eurpea), al mondo arabo in generale. Ilaria parlava molto bene questa lingua, conosceva approfonditamente la cultura di questa parte di Mediterraneo, era come se avesse sempre aperta dalla sua camera una finestra su Il Cairo, ricorda mamma Luciana. Molto avrebbe apprezzato la scelta del Premio di dedicare il dibattito di questa edizione (venerdì 17, ore 21 al Palacongressi di Riccione), alle rivoluzioni che hanno recentemente colpito il nord dell’Africa. Dall’Egitto alla Libia, si guarderà a come sono stati raccontati i grandi cambiamenti nel mondo ma anche all’immagine che il fenomeno migratorio da questi paesi all’Europa ha finito e continua ad avere sullo scenario mediatico.

    Impegno
    e lacrime
    Quella di quest’anno, infine, è la prima edizione del Premio dopo la scomparsa di Giorgio Alpi, padre di Ilaria, morto lo scorso luglio. Il Premio lo ricorda e lo omaggia con la presentazione del libro Occhi scritti e con un cortometraggio a cura del regista Ferdinando Vicentini Orgnani, che verrà proiettato al Palacongressi in apertura della serata di premiazione di sabato (ore 21).
    Un ricordo speciale, durante la serata finale, andrà anche al giornalista Roberto Morrione, morto poche settimane fa dopo anni di malattia.

    Alessandra Leardini