Elettrodomestici e tv al plasma, computer e vacanze: non c’è settore merceologico che non possa essere acquistato a rate. E sempre più si ricorre al credito, contratto con banche o finanziarie. Proprio la tendenza a svuotare il portafogli poco per volta, può innescare una spirale vorticosa chiamata indebitamento. “La società consumistica – è l’opinione del sociologo Domenico De Masi – tende a far indebitare le famiglie perché ci induce a spendere non i soldi che abbiamo, ma quelli che pensiamo di avere in futuro”. Ma il reddito sarà sempre quello di cui si dispone oggi?
Rimini spende e spande. Basta dare qualche numero. L’indice di diffusione del credito al consumo (rapporto tra numero clienti del sistema creditizio e popolazione 18-70 anni) nel 2006 era al 34,13%, uno dei più alti in regione. Due anni dopo, l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre issava la provincia di Rimini al sesto posto assoluto in Italia per le spese che portano i conti in rosso. Oltre all’accensione di mutui, incidevano i prestiti per l’acquisto di beni mobili, i crediti al consumo, oltre ai finanziamenti per una ristrutturazione. Oggi “vola” l’arredamento: +2,8%. “In questo territorio – sottolinea il presidente della Provincia, Stefano Vitali – non ci si è ancora adeguati al minore potere di acquisto degli stipendi: le famiglie continuano a comprare a rate, non rinunciano al superfluo, senza rendersi conto di non mantenere uno stile di vita superiore alle proprie possibilità”.
Computer, grandi elettrodomestici e televisori, trainati dalla transizione al digitale, hanno garantito al Paese nel 2010 una crescita del 10.2%. Gli acquisti rateali di elettrodomestici ed elettronica, secondo il Sole-24 ore hanno subito però una brusca frenata nel Centro Nord. Catene come Media World ne fanno le spese. Oltre alla crisi, il motivo è di natura tecnica. Banca d’Italia ha vietato ai rivenditori l’emissione delle carte revolving, spostando i prestiti verso i finanziamenti con tassi promozionali. Con le revolving si potevano spendere dai 3 ai 5mila euro il mese, ma spesso le persone non si rendevano conto di spendere soldi veri. E quanti possono vantare uno stipendio da 3.000 euro?
L’emissione di carte di credito con saldi rateali a fine mese da parte dei rivenditori è stata vietata da Bankitalia: stop all’utilizzo dal 2011. Ma davvero l’acquisto a rate ha perso appeal a Rimini? L’arredamento smentisce: in Emilia-Romagna secondo dati Findomestic i prestiti per divani e camerette si sono impennati del 2.8%. “Il mercato dei prestiti finalizzati è in netta ripresa, dopo i passaggi a vuoto del 2008 e 2009 – rilancia il responsabile Findomestic Rimini – ciò è sicuramente dovuto al calo dei mediatori finanziari (-20/30%). Però i clienti si indirizzano più verso spese come cure dentali, ristrutturazione immobili o auto, piuttosto che su beni di consumo”.
Fa eco la finanziaria Afici. “La domanda di prestiti è sempre alta – spiegano dalla sede riminese – è calata l’offerta. Finanziarie e banche sono più caute, rilasciano denaro con più parsimonia che nel passato. Complice la crisi, si sono registrati diversi insoluti anche per acquisti pagati un po’ per volta”.
Vito Brussolo, Lega Consumatori Acli di Rimini, mette l’accento su un’altra questione. L’acquisto rateizzato porta con sé sconti che il pagamento in contante non offre. “Con queste proposte ci spingono ad acquistare beni che in realtà non ci servirebbero o che finiamo per utilizzare poco”. Con l’acquisto a rate, il cliente cessa di avere un rapporto con il rivenditore e ne apre uno con la finanziaria che paga il rivenditore e incassa il dovuto dal privato. Ma in caso di acquisto fallato? “Purtroppo sono già capitati casi del genere: il negozio non c’entra più, e la finanziaria ha stipulato un contratto solo economico” avverte Brussolo.
Non è il caso dell’auto. Toyota, ad esempio, fornisce una garanzia di 3 anni e non teme smentite. Ma i prestiti in concessionaria han messo la marcia indietro? L’orizzonte non è così nero. Auto In ad esempio: “le vendite di auto con ricorso al credito sono scese del 10% in un paio di stagioni. – spiega il responsabile finanziamenti Lorenzo Dati – In realtà il finanziamento non ha perso appeal, si tratta di cause contingenti”. Una maggiore attenzione da parte degli acquirenti, però, è già scesa in strada. “L’utente acquista meno servizi: furto-incendio, polizza casco o garanzie supplettive, spesso vengono abbandonate”.
Paolo Guiducci