Sovraffollamento delle strutture, condizioni di vita ai limiti della tollerabilità, carenza del personale: la situazione del sistema carcerario italiano rischia di esplodere. Il clima di tensione che si è creato dietro le sbarre ostacola quelli che sono gli obiettivi della sanzione penale secondo la Costituzione: rieducare, reinserire, riportare il detenuto dentro un contesto civile. I provvedimenti di riforma adottati negli ultimi anni non hanno modificato una realtà che rimane di grave disagio.
Il cammino prenderà il via dal piazzale della Casa Circondariale di Rimini (che ospita 201 detenuti, di cui 107 stranieri) sabato 28 maggio, alle 7, per dirigersi verso il santuario “Madonna di Bonora” di Montefiore Conca, passando attraverso la comunità monastica di Montetauro e la casa per detenuti comuni “Casa Madre del Perdono”. Qui alcuni “recuperandi” daranno la loro testimonianza.
Si può partecipare all’intero percorso o a una parte di esso. E chi non può mettersi in marcia fisicamente, può partecipare spiritualmente unendosi ai detenuti e alle suore carmelitane del monastero Madonna della Vita di Sogliano al Rubicone, utilizzando la traccia redatta dalle stesse claustrali. Si può formalizzare la partecipazione all’indirizzo giorgiopieri@davide.it
Contemporaneamente, le monache, “recluse per Amore”, seguiranno la stessa preghiera. “Recluse per amore… perché solo per amore si può scegliere di vivere in un monastero che, per quanto ampio, è sempre un piccolissimo frammento di mondo.- hanno scritto appositamente per questa giornata – In comune abbiamo tutte lo stesso desiderio di infinto, di libertà, di voglia di volare oltre ogni limite umano”.
Il pellegrinaggio è un’occasione per “unire simbolicamente chi sta dentro con chi sta fuori”, vissuta attraverso una traccia di preghiera, la recita del Rosario, esperienze a due a due durante il cammino e riflessioni comuni effettuate in orari precisi. Il pellegrinaggio si concluderà alle 17.30 con la S. Messa presieduta dal Vescovo di Rimini Francesco Lambiasi presso il santuario “Madonna di Bonora”. Giorgio Pieri intanto è stato a Bruxelles per lanciare ad alcuni parlamentari europei proposte di detenzione alternativa. Perché come dice don Oreste, “l’uomo non è il suo errore”.
Paolo Guiducci