Avanti. Con fatica, ma avanti. Il Rimini supera ai supplementari il Forlì (3-2) e adesso si prepara per la finalissima che andrà a giocare domenica prossima sul terreno del Teramo che, nell’altra semifinale, si è sbarazzato della Jesina (1-0). Una domenica leggendaria quella del “Romeo Neri”. Sotto un acquazzone che non ha dato tregua ai giocatori, i biancorossi hanno giocato una delle più belle gare della stagione. Per intensità, per volontà, per voglia di vincere. E dire che dall’altra parte del campo c’era un Forlì in grande condizione, una squadra che atleticamente sembrava più fresca dell’intero lotto. Invece Brighi e compagni hanno chiuso la bocca anche a chi parlava di un Rimini cotto e mangiato. Un Rimini che dopo il doppio vantaggio di Buonocunto è stato ripreso prima da Pezzi e poi da Chicco, una rete quest’ultima arrivata a poco più di dieci minuti dalla fine che poteva spezzare in due chiunque, ma non la squadra di Luca D’Angelo che, ai supplementari, ha avuto ancora la forza di attaccare trovando il 3-2 dagli undici metri con Emiliano Olcese. Una vittoria che racconta molto di più, racconta di una squadra che non è stata lì ad aspettare, perché nonostante al Rimini bastasse un pareggio, i biancorossi hanno sempre attaccato e questo significa avere coscienza dei propri mezzi. Quella coscienza che sarà fondamentale domenica in casa del Teramo dove l’unico risultato utile sarà una vittoria. Perché altrimenti a volare alla seconda fase, sarà la squadra abruzzese.
“Sappiamo che ci aspetta una battaglia – sottolinea l’allenatore biancorosso, Luca D’Angelo – ma noi siamo pronti. Il Teramo è forte, giocherà davanti al proprio pubblico, su un campo che conosce bene, ma noi abbiamo già vinto in campionato e siamo consapevoli che il bis si può rifare”.
Un bis che sarà necessario se davvero i biancorossi vorranno correre per un possibile ripescaggio in Seconda divisione. Ripescaggio che, comunque, già adesso è molto difficile a causa della riorganizzazione dei gironi che dalla prossima stagione non saranno più tre ma due, e per di più a venti squadre.
Da chi si giocherà una possibile promozione a chi, invece, la promozione l’ha già in tasca e adesso lotta per il titolo di campione d’Italia: il Santarcangelo. I clementini, infatti, domenica ospiteranno il Perugia nella prima partita della poule scudetto.
Francesco Barone