Grande festa del patrono San Pio V di Cattolica domenica scorsa nella parrocchia principale della Regina con numerose celebrazioni e con l’incontro di tutte le associazioni e gli operatori di volontariato ma anche, soprattutto, con la riapertura della storica chiesa di Sant’Apollinare (conosciuta nella tradizione popolare come “la chiesetta delle suore” in via Pascoli), dopo quasi 2 anni di cantiere. L’intervento, costato oltre 400mila euro (finanziato da Banca Carim e BCC di Gradara e da fondi CEI) ha permesso di ripristinare la solidità dell’intera struttura – risalente complessivamente al ’400 e prima storica chiesa della città -, del suo campanile, del tetto e della facciata.
“Ora diventerà per noi un luogo di preghiera ma anche di incontri teologici e di riflessione,” – conferma don Biagio, il parroco di S. Pio V e di Sant’Apollinare – “dove daremo spazio a ritiri spirituali e convention dal tema religioso e culturale. Diventerà in un certo senso un laboratorio della fede per giovani e meno giovani con spazio per oltre 400 persone”. Un grande patrimonio artistico e architettonico che torna ad arricchire il centro storico (al suo interno vi sono importanti opere pittoriche e pale risalenti al ’500) e che offrirà più spazi anche alle numerose attività della parrocchia. Dopo la messa delle 11.15, presieduta da Mons. Mariano De Nicolò, tutta la comunità è tornata da subito a visitare la struttura con la guida storico-artistica dell’esperta Maria Lucia De Nicolò. Molte le curiosità, tra cui la “Crocifissione” di fine ’500 attribuita alla scuola dei Laurentini, la pala del Basearini raffigurante i Santi Sebastiano e Rocco con la città di Cattolica come sfondo ed inoltre i quadri sulla vocazione di Sant’ Andrea, Sant’Apollinare e San Vitale. Della chiesa si ha già notizia nel 1313 da alcuni documenti catastali medioevali. Il vescovo di Rimini Mons. Castelli nel 1575 suggeriva ai monaci di San Vitale di Ravenna di “fare una chiesa capace di 400 anime” e nel 1576 diede il via alle opere di ristrutturazione. Un’opera architettonica che impreziosisce tutto il tessuto urbano del centro storico dove sorgono l’antica torre malatestiana, il museo civico e la galleria Santa Croce. Un ulteriore tassello nel mosaico culturale della Regina che riscopre la propria memoria.
Luca Pizzagalli