Doveva essere la domenica decisiva e lo è stata. Il Santarcangelo batte la Santegidiese e approfitta dello scivolone interno del Rimini battuto dal Forlì, per volare a +6 in classifica quando mancano solo due partite al game over. D’accordo, c’è ancora in ballo tutta la questione legata alla sospensiva chiesta dal Rimini al TAR del Lazio, ma francamente, a questo punto, il parere dei giudici passa in secondo piano. Anche perché la società gialloblù presenterà un memoriale attraverso l’avvocato Mattia Grassani, il massimo esperto di diritto sportivo. E anche perché a meno di un suicidio di massa, i gialloblù sono per la prima volta nella loro lunga storia tra i professionisti. Ma domenica non è stata una partita facile. Per la prima volta dall’inizio della stagione, i clementini hanno sentito il peso della vittoria e non è un caso che a fine partita, l’allenatore, Giuseppe Angelini, abbia detto che “è stata forse la partita più brutta di questa stagione”. Ma quello che contava era solo vincere e il Santarcangelo l’ha fatto. Anzi, ha fatto qualcosina in più perché con quello di ieri sono 24 i risultati utili consecutivi con tanto di sedici vittorie e otto pareggi. E una squadra che viaggia con questa media non merita, ma stramerita di centrare il salto di categoria. Adesso, però, non bisogna distrarsi perché il calcio è pieno di episodi clamorosi. Ricordate cosa accadde all’Olimpico di Roma il 20 aprile del 1986? Che Roma-Lecce, partita che doveva consegnare ai giallorossi lo Scudetto, terminò 3-2 in favore dei salentini che non avevano più nulla da chiedere al campionato. Quindi, antenne belle dritte fino alla matematica certezza. Se il Santarcangelo ride, il Rimini piange lacrime amare. La sconfitta interna con il Forlì, infatti, costringe i biancorossi ad abbandonare tutti i sogni di gloria. Rimangono i play off, ma bisogna che la squadra di Luca D’Angelo ricarichi in fretta le pile perché dall’8 maggio in poi inizia un altro campionato. Infine il Real Rimini che ferma l’emorragia di punti impattando a Recanati. A proposito di Real, subito dopo Pasqua, Danilo Pretelli annuncerà i programmi societari per la prossima stagione che, molto probabilmente, non vedrà più sulla panchina biancorossa Maurizio Neri che non ha convinto la dirigenza nei suoi due mandati.
Francesco Barone