Il dolore del Papa per il grave attentato compiuto ad Alessandria d’Egitto contro una chiesa copta: un vile gesto di morte che offende Dio e l’umanità intera. La strage di capodanno è costata la vita a 21 persone e una settantina sono i feriti. Benedetto XVI ha annunciato di voler ricordare la prima giornata di preghiera di Assisi, 27 ottobre 1986, invitando i leader religiosi nella città di San Francesco, “allo scopo di fare memoria di quel gesto storico” voluto da Giovanni Paolo II 25 anni fa e di “rinnovare solennemente l’impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace”. No dunque alla strumentalizzazione della religione: “Il fanatismo, il fondamentalismo, non possono essere mai giustificati e ancora di meno se compiuti in nome della religione”. Essi pregiudicano la laicità positiva degli Stati; la libertà religiosa, dunque, via per la pace.
Le parole del Papa guardano all’intera realtà mediorientale, non dimenticando (come quando, il 26 febbraio 2006, furono attaccate le moschee in Iraq) che è la popolazione tutta a subire la violenza degli estremisti. “Questo vile gesto di morte,- ha detto riferendosi alla strage in Egitto- come pure quello di mettere bombe ora anche vicino alle case dei cristiani in Iraq per costringerli ad andarsene, offende Dio e l’umanità intera”. Proprio in Iraq, dopo il massacro nella cattedrale siro-cattolica di Bagdad, gruppi legati ad Al Qaeda hanno dichiarato che i cristiani in Medio Oriente sono un ‘obiettivo legittimo’ perché ’inquinano’ il mondo arabo. I cristiani rappresentano una comunità che ha fatto del dialogo la via da seguire anche in situazioni particolarmente difficili; ed è proprio questa scelta, questa capacità di dialogo ad essere vista come elemento di disturbo da chi percorre strade lontane dallo stato di diritto. E non è un caso che anche nel mondo islamico si siano levate voci autorevoli per condannare gli atti di violenza contro i cristiani. Sono un piccolo segno che deve aiutare l’Occidente a comprendere che l’islam è anche religione di pace e deve aiutare i credenti dell’islam a comprendere che non devono lasciarsi strumentalizzare per fini politici, utilizzando la religione. (fz)