Se entro il 16 marzo le casse del Basket Rimini non saranno miracolosamente rimpinguate, sarà la fine di una storia lunga 64 anni, dei quali 32 trascorsi tra A1 e Legadue. Lo ha detto senza tanti giri di parole, il presidente Giorgio Corbelli, dopo un incontro avuto nelle sale del Comune, per cercare di capire come far fronte agli 830mila euro di debiti.
“Sono i mancati introiti rispetto al bilancio preventivo. – ha detto il numero uno di viale Dante a «Calcio.Basket» – Purtroppo io quello che potevo e dovevo fare l’ho fatto, altrettanto non è successo per le altre componenti”. Chiaro il riferimento a “Rimini Sport”, la public company messa insieme da Adriano Braschi, che detiene il 50% della società (il restante 40% è di Corbelli, il 10% di Luciano Capicchioni).
“Si era presa degli impegni, aveva fatto tutto sommato dei preventivi che non si sono avverati. Purtroppo credo sia scattato quel meccanismo che io volevo scongiurare dal primo giorno: ossia è arrivato Corbelli, vada avanti lui”.
Ma il patron della Telemarket non ci sta, tanto che nell’assemblea programmata per il prossimo 16 marzo rassegnerà le dimissioni.
“Sono venuto per aiutare il Basket Rimini e lo faccio in maniera forte, non per fare il liquidatore. Al di là di tutto temo inizi una sorta di liquidazione perché ormai non c’è più tempo. Siamo già stati sanzionati nel passaggio precedente della capitalizzazione e non ci sono più i tempi per dilazionare il problema”.
Meglio pensare al campionato. Vuckcevic resta, e domenica il capitano, Lollis e compagni, sono attesi da un incontro proibitivo: i biancorossi saliranno a Venezia con diretta alle 17 su Sportitalia. Crabs ancora telegenici, venerdì 11 marzo (ore 21) contro Veroli su Rai Sport.
Francesco Barone