Imprese riminesi sempre più in rosa. Dal 2005 al 2009 il numero di donne che in provincia di Rimini si dedicano ad attività in proprio è salito da 15.557 a 15.927. E gli ultimi dati relativi al 2010 sono ancora più positivi: su 59.127 imprenditori riminesi, infatti, il gentil sesso è rappresentato da 16.850 persone. Si tratta della percentuale, 28,5%, più alta in tutta l’Emilia Romagna.
Se agricoltura e industria restano i settori dove la conquista delle pari opportunità è più difficile, la presenza femminile maggiore si concentra in servizi, commercio, alloggi e ristorazione e attività immobiliari. Più della metà delle donne al timone ha tra 30 e 49 anni e solo il 5% non raggiunge i 30.
Nel territorio esistono più sportelli di sostegno tra enti pubblici e associazioni di categoria. Orientarsi però non è sempre facile. La Camera di Commercio di Rimini, sollecitata dal Comitato per l’imprenditoria femminile istituito nel 2010 a livello camerale
(presidente, Bruna Pagnutti) ha stanziato un primo fondo di 10mila euro per il 2011 a sostegno di processi di innovazione tecnologica in campo energetico ed ambientale o in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, attività in ambito organizzativo/gestionale o mirate al rafforzamento del capitale umano.
Preziosa è anche l’opportunità lanciata dalla Regione Emilia Romagna in collaborazione con Aster, Unioncamere, Camere di Commercio e Comitati per l’imprenditoria femminile, per migliorare l’innovazione delle imprese in rosa attraverso le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICT). A livello provinciale, ci sono ancora margini di miglioramento secondo il quadro a luci e ombre fornito da Aster. A Rimini l’85% delle aziende in rosa considera l’ICT un fattore strategico per il futuro, il 97,5% è collegato a Internet e il 95% usa la posta elettronica. Nel 52,5% delle imprese riminesi tutti i dipendenti usano il pc. Nel 57% dei casi inoltre i computer sono anche connessi tra loro, attraverso una rete interna.
La base c’è. Il problema è fare un salto di qualità, a cominciare dai siti internet: un’azienda su due è on line, ma nel 95% dei casi il sito è solo una vetrina priva di funzioni avanzate. E solo il 2,5% usa internet per vendere i propri prodotti. Infine, solo in un’azienda su sette (15%) c’è una persona che si occupa a tempo pieno di ICT, nel 32,5% dei casi addirittura nessuno.
Il concorso Opta offre pacchetti di consulenza strategica del valore di 10mila euro (più di 100 ore). Ogni partecipante può presentare entro il 31 gennaio – on line al sito www.opta.aster.it – fino a tre idee. Il bando è aperto a tutte le imprese femminili con meno di 250 dipendenti e/o 50 milioni di fatturato. Una commissione valuterà le idee progettuali e le prime tre imprese classificate riceveranno il sostegno per un progetto concreto entro giugno 2011.
Altre opportunità (tutte le info sul sito della Camera di Commercio di Rimini, www.riminieconomia.it) arrivano poi dall’Europa. Solo per citarne alcune, il bando Tutorato e Mentoring che anche nel 2011 prevede il sostegno a più donne nella prima fase di avvio dell’azienda, attraverso l’affiancamento di imprenditrici esperte, all’Erasmus per giovani imprenditori (allargato dunque anche al genere maschile) che prevede un periodo di formazione all’estero presso le aziende che accettano di aprire le porte. Anche le imprese riminesi possono ospitare, senza spese di soggiorno, giovani imprenditori/trici che arrivano da oltreconfine: un’opportunità anche per allacciare legami di internazionalizzazione con altri mercati.
Alessandra Leardini