Calano i reati, specie i furti, mentre resta attualissimo l’allarme carceri, con i penitenziari che ormai scoppiano. Dall’Annuario statistico italiano 2010 dell’Istat, si vede come nel 2008 si contano 2.709.888 delitti denunciati all’autorità giudiziaria dalle forze di polizia, in diminuzione (-7,6%) rispetto al 2007. I delitti contro il patrimonio sono quelli che hanno fatto registrare la flessione più significativa, da oltre 120 mila nel 2007 a 104 mila; si tratta di furti (-14,9%) e truffe e frodi informatiche (-13,7%). In calo anche rapine (-10,5%) e omicidi volontari (-2,5%), pressoché stabili le violenze sessuali. Aumentano invece le lesioni dolose e i tentati omicidi (+3,4 e +2,1%).
Cresce la popolazione carceraria
Sempre attuale, invece, l’allarme carceri. Al 31 dicembre 2009 sono 64.791 i detenuti presenti negli istituti di prevenzione e pena, in crescita dell’11,5% rispetto a un anno prima. Si tratta di tossicodipendenti per un quarto dei casi, mentre appena il 4,2% è costituito da donne. Tra i detenuti gli stranieri rappresentano il 37,1%.
Ancora in forte calo i minorenni entrati nei centri di prima accoglienza, soprattutto quelli stranieri. Complessivamente sono 2.422 (-16,7%) nel 2009. Reati contro il patrimonio (62,6%), violazioni delle leggi sugli stupefacenti (25,5%) e reati contro la persona (6,8%) sono le imputazioni più frequentemente addebitate ai minori transitati per i centri.
Nel 2009 sono 1.222 gli ingressi negli istituti penali per minorenni, l’83,5% dei quali per custodia cautelare. Gli uffici di servizio sociale hanno invece preso in carico 18.443 minorenni, il 10% sono femmine. In comunità vivono 2.100 minorenni, il 4% in meno rispetto al 2008.
Nel confronto con l’anno precedente aumentano nel 2008 i procedimenti civili sopravvenuti in primo grado (+0,8%), mentre diminuiscono quelli esauriti (-0,7%) e i pendenti a fine anno (-0,3%). Oltre un terzo dei procedimenti sopravvenuti in primo grado viene trattato dal giudice di pace, i restanti casi sono in capo ai tribunali.
Più protesti
Si segnala in crescita il numero dei protesti (+6,4%), che arrivano a 1.570.873 nel 2009 (erano 1.476.127). Il valore complessivo dei titoli protestati ammonta a 4,7 miliardi di euro (4,1 l’anno precedente), con un importo medio unitario di 2.991 euro (erano 2.784 euro).
Chi commette reati
Scippi, rapine e aggressioni sono compiute per la maggior parte da maschi che hanno meno di 40 anni. Lo afferma sempre l’Istat, nel rapporto ‘Reati, vittime, percezione della sicurezza’, riguardante gli anni 2008-2009. Secondo l’Istituto “gli autori di scippi, rapine e aggressioni spesso agiscono da soli (55,7% nei casi di aggressioni, 47% in quelli di scippi, 39,7% nei casi di rapina), il più delle volte sono maschi (86,8% per le aggressioni, 85,6% per le rapine, 80,7% per gli scippi) e circa nell’80% dei casi hanno meno di 40 anni. Le vittime sostengono che circa il 30% delle rapine e degli scippi sono effettuati da ragazzi con meno di 20 anni.
È una persona conosciuta nel 27,1% dei casi l’autore delle aggressioni, mentre questa percentuale sale al 53,5% delle minacce. Più in particolare per quest’ultimo reato gli autori sono persone conosciute di vista (21,9%), vicini di casa (8,9%), fidanzati (5,1%), amici (3,7%), compagni (3,3%), parenti (2,1%), colleghi (1,9%) e datori di lavoro (1,8%), mentre gli estranei sono il 44,1%.
Il 30% è straniero (forse!)
Secondo quanto riportano le vittime degli scippi, delle rapine e delle aggressioni, gli autori sono stranieri nel 30% dei casi (31,9% per gli scippi, 28,7% per le rapine, 30,9% per le aggressioni). La certezza che l’autore sia uno straniero però si ha solo nel 9,1% delle aggressioni, nel 2,8% delle rapine e nell’1,6% degli scippi.
La paura e il senso di insicurezza
Metà della popolazione dichiara di essere influenzata dalla criminalità nei comportamenti (il 48,5% dei cittadini dichiara di esserne molto o abbastanza influenzato:15,8% molto, 32,7% abbastanza). La paura individuale è un fenomeno che coinvolge una elevata percentuale di cittadini.
Secondo l’Istat “il 28,9% prova un senso di forte insicurezza quando esce da solo ed è buio (poco sicuri il 19,9%, per niente sicuri il 9%), mentre l’11,6% non esce mai di casa, né da solo né in compagnia. L’insicurezza è più diffusa tra le donne (37%, mentre poco sicure risultano il 24,3% e per niente sicure il 12,7%) e soprattutto tra le giovanissime di 14-24 anni (47%, di cui il 34,1% poco sicure, per niente sicure il 12,9%)”.
I cittadini del Sud del Paese “si sentono più insicuri (33,2%, poco sicuri 22%, per niente sicuri 11,2%), in particolare quelli della Campania (insicuri 41,6%, poco sicuri 25,7, per niente sicuri 15,9%). In questa regione le donne si sentono poco o per niente sicure nel 47,2% dei casi (poco sicure il 28%, per niente sicure il 19,2) e le ragazze di 14-24 anni nel 60,3% (poco il 38,2%, per niente il 22,1%)”.