Bella festa, e davvero fresca nella sua originalità, quella di Coriano del 21 e 22 agosto, Festa d’la ligaza. L’iniziativa, nata quasi come una scommessa quattro anni fa, sta crescendo in interesse e in qualità di proposte: accanto alla grande cena comune nella piazza trasformata in un’aia contadina d’altri tempi si sono aggiunti la musica, le esibizioni di ballerini e “s-ciucarén” e, per far contenti gli appassionati di antichi attrezzi agricoli, l’esposizione di una trentina di trattori d’antan. Nella serata di domenica erano oltre 400 le persone a tavola, ognuna con abbondanza di cibarie portate da casa “sl’algacia”, col fazzolettone a quadretti che si usava un tempo per fare la spesa o appunto portare da mangiare ai lavoratori nei campi. Il vino no, quello è stato servito direttamente dalla damigiana, offerto dalla Pro loco patrocinante con il Comune.
A proposito di…
A proposito di vecchi trattori, uno tra i più appassionati organizzatori della mostra, ed anche uno tra i più noti collezionisti è Valentino D’Achille. Si tratta di un giovane agricoltore, una rarità tra i lavoratori di questo settore con i suoi venticinque anni, appassionato fin da bambino di trattori e con la fortuna di averci potuto giocare dal vivo, e non con quelli finti, di plastica, ma con quelli veri. Fatti di lamiera e gasolio, in piena efficienza o anche ridotti quasi a ferrivecchi che da decenni suo padre raccoglieva e cercava di sistemare. La passionaccia è quindi passata da padre in figlio. “Certamente – conferma Valentino – lui aveva molti mezzi agricoli vecchi, compresi dei trattori, davvero storici, come il Fiat 700C che ho portato alla mostra, un trattore del 1932 che abbiamo sistemato ed ora è in perfetta efficienza”. Per confermarlo prende una pesante manovella di ferro, la inserisce in un foro sul muso del mezzo, la imbraccia e le dà un robusto giro, il motore a gasolio si accende immediatamente con il tipico ritmo lento e cadenzato dei vecchi diesel, è fatta! Accanto c’era un altro trattore apparentemente gemello del suo. Apparentemente, perché subito precisa: “questo è più vecchio di qualche anno, è del 1928, uno tra i primi modelli della Fiat che allora li produceva a Modena. Ne ho anch’io uno così, lo devo sistemare prima di portarlo in mostre come questa”. È ferrato Valentino, sarà un contadino magari con le scarpe grosse ma ha sicuramente il cervello fino: per trovare i mezzi e i rispettivi pezzi di ricambio originali si è attrezzato con Internet. Con lo stesso sistema rimedia cataloghi, libri e documentazione d’epoca per poter compiere restauri esatti e pertinenti. “Mi documento sempre per poter fare un buon lavoro di recupero. Per questo conosco i modelli e le storie di quasi tutti i trattori presenti questa sera, i vari Fiat come i Landini o i Same (tutte aziende emiliane o lombarde, le uniche tra quelle qui presenti che continuano ad operare) ma anche gli altri, quelli della Om, della Massey o della Oto che da tempo non produce più mezzi agricoli”.
Indica altri macchinari, compreso un trattorino piccolino, quasi una scatoletta, che è del 1950 ma del tutto identico al suo primo progenitore tanto da chiamarsi anch’esso “Balilla” perché discendeva da precedenti costruiti la prima volta nel 1933 in pieno sforzo fascista per il rilancio agricolo nazionale. Mentre si guardavano questo ed altri mezzi di più limitate dimensioni parte con un gran sbuffo di fumo ed un borbottio regolare un Landini del dopoguerra, un “testa calda” come precisa Valentino. “Si chiamavano così perché per accenderli bisogna scaldare la loro testata: una volta, con dei carboni accesi per diversi minuti; mentre ora si usa una fiamma ossidrica. Si è di fronte, in questo caso, a mezzi di tecnologia molto vecchia, nata sempre prima della guerra ma presenti fino agli anni Sessanta, più antiquati dei concorrenti anche perché alla Landini si producevano trattori che solo in parte erano venduti mentre molti venivano usati dalla stessa ditta per eseguire lavori agricoli per conto dei produttori della loro zona”. Non discutiamo, ci inchiniamo alla competenza di Valentino, al massimo ci chiediamo ma quante cose sa sui trattori questo ragazzo!
Maurizio Casadei