Sono passati 65 anni, quasi la lunghezza di una vita umana. Instancabilmente, nonostante l’età e le molte sofferenze patite, gli Hibakusha, i sopravvissuti alla bomba atomica che distrusse la nostra città quel 6 agosto 1945, continuano a rievocare l’esperienza tragica di quella giornata. Lo fanno per il nostro bene, per l’umanità intera, che deve continuare a impegnarsi affinché lo slogan “Mai più Hiroshima! Mai più Nagasaki!” diventi realtà. Dalla sofferenza gli Hibakusha, che hanno visto in faccia come potrebbe essere la fine del mondo, hanno fatto nascere il loro impegno per l’abolizione delle armi nucleari e per la pace nel mondo”. Comincia in questo modo la lettera scritta da Tadatoshi Akiba, sindaco di Hiroshima, in occasione del 65° anniversario della triste ricorrenza dello sgancio della bomba atomica sulla città. “Little boy”, la bomba a uranio 235 lanciata il 6 agosto 1945, distrusse ogni cosa nel raggio di 2 chilometri, il 98 per cento dei palazzi vennero rasi al suolo o gravemente danneggiati, oltre 70mila furono le persone uccise, cresciute a 250mila nei primi mesi successivi all’evento.
Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945, fu la volta di Nagasaki: sulla città nipponica fu sganciata “Fat man”, bomba basata sulla reazione del plutonio 239. Il 47 per cento della città venne distrutto, i morti furono 75mila, 170mila contando le vittime dei mesi seguenti.
Come è successo per le campagne contro le armi chimiche e biologiche e più recentemente contro le mine antiuomo e le bombe a grappolo, il cui esito positivo si è ottenuto grazie alla partecipazione e alla pressione della società civile sui governi, dal 5 agosto è iniziata la campagna per la messa al bando delle armi nucleari. Si organizzerà la più lunga catena di sant’Antonio di tutti i tempi. Si chiama “Milion pleas” (un milione di appelli) e cercherà di raccogliere in video un milione di persone che dicano please (per favore). La raccolta degli appelli sarà aperta da una classe di bambini di una scuola di Hiroshima e procederà con l’adesione degli Hibakusha. Ciascuno potrà unirsi a questa campagna anche da casa. Per aderire www.millionpleas.org. Ma ci organizzeremo anche insieme a Bottega Video. Più notizie sul prossimo numero.