Rifiutano auto come Cinquecento e Musa non per snobismo ma semplicemente perché quelle vetture sono troppo piccole per le loro dimensioni. Queste famiglie, infatti, moltiplicano tutto: dai seggiolini per l’auto alle tasse scolastiche, dai letti alle biciclette.
Sono le famiglie numerose, quelle dove mamma e papà col sorriso sulle labbra elencano i nomi di almeno tre figli tra naturali, adottati o affidati.
Dopo Roma, Ferrara, Loreto e Fiuggi, le famiglie extralarge italiane riunite nell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose si sono ritrovate al parco Oltremare e Aquafan di Riccione per un week end di riflessione, condivisione e festa. E dalla Perla Verde han lanciato messaggi ben precisi.
“Non chiediamo regali e neppure favoritismi, – sgombrano il campo da possibili illazioni Paolo Nanni e la moglie Paola, genitori di sei figli – vorremmo solo che fosse riconosciuto il valore della famiglia e di chi investe sui figli.” Paolo, impiegato di 49 anni, è il coordinatore provinciale di Rimini e tesoriere nazionale dell’ANFN. È a lui che in buona parte si deve l’organizzazione della V edizione dell’Assemblea a Riccione, che si è aperta con la messa celebrata da don Giampaolo Bernabini, assistente dell’Ufficio Pastorale per la Famiglia della Diocesi di Rimini. Circa 300 famiglie italiane per oltre 1.500 partecipanti: tante si sono ritrovate a Riccione che ha pure ospitato il V Congresso Elfac, organismo che riunisce a livello europeo le associazioni nazionali di famiglie numerose: presenti ungheresi, polacchi, spagnoli, portoghesi, cechi e lituani.
Regali all’erario
Mentre i figli più grandi han vestito i panni degli animatori per i più piccoli in aree attrezzate all’interno del parco, mamma e papà si son ritrovati assieme al cinema Imax. Per far luce su alcuni aspetti della fiscalità italiana, da rivedere, se non da correggere per intero. “Un commercialista una volta ci ha detto che quando mettiamo al mondo un figlio facciamo un regalo all’erario. Noi famiglia numerosa di regali ne facciamo tantissimi, peggio di babbo natale: a iniziare dalle tariffe Enel. – fa presente Regina Maroncelli, di Bergamo, mamma di Roberta (17 anni), Lorenzo (14 anni), Valeria (11 anni) e Fabio (8 anni) – Siccome siamo in sei, la nostra tariffa salta a piè pari quella sociale, di cui può beneficiare invece il notaio single nostro vicino di casa. Eppure, se dividiamo il nostro consumo totale per gli abitanti di casa, siamo molto più parsimoniosi di sei single messi insieme: ci converrebbe avere un contatore per ciascuno.”
La famiglia con figli è una risorsa della società e come tale va curata e salvaguardata; ogni iniziativa fatta verso di essa è un passo verso il futuro. Le politiche familiari devono però tradurre in atti concreti queste dichiarazioni d’intenti, spesso solo strombazzate. C’è da contrastare la cultura di morte che attanaglia il Paese e sta conducendo l’Italia verso un vero e proprio “suicidio demografico”.
Le famiglie numerose vivono la gioia quotidiana di stare in mezzo ad una tribù vivace e positiva. Ma devono fare i conti con gli scompensi del legislatore. Rimini prova a fare tre passi verso la famiglia. Si chiamano tagesmutter, family card e baby bond. Lo ha promesso l’assessore alle Politiche Educative del Comune di Rimini, Samuele Zerbini, intervenendo all’Assemblea. “Le tagesmutter partiranno tra un mese – ha assicurato – mentre family card e baby bond sono progetti molto avviati. Ho incontrato anche istituti di credito (BCC, ndr) disponibili ad attivare il servizio.”
Casi limite
“Anche certificazioni Isee, tassa sulla procreazione, addizionali Irpef e voto di rappresentanza sono voci che penalizzano costantemente le famiglie con più figli” rilancia Nanni.
“Voi famiglie numerose rappresentate virtù e prospettive nobili, il cui valore non viene riconosciuto. Siete innovative” assicura il prof. Luigi Campiglio, prorettore dell’Universtità Cattolica di Milano ed economista di fama. La famiglia con bambini, secondo Campiglio, rappresenta un bene comune ed è uno straordinario agente di welfare.
Campiglio cita il caso Francia, dove si tiene conto – per la pensione – delle ore di lavoro svolto dalle donne dentro e fuori la famiglia: con 3 figli, la mamma francese ha diritto al 10% di pensione in più, che diventa il 20% quando i figli sono 5. In Svezia e Danimarca, chi ha tre figli non paga tasse. L’Italia invece, secondo Campiglio negli ultimi 20 anni non ha saputo fare politiche per la famiglia.
“I dati Eurostat mostrano impietosamente come Spagna e Italia siano i paesi europei che meno investono sui figli” avverte Raul Sanchez, direttore dell’Istituto di Studi sulla famiglia dell’Università della Catalogna.
Si contano novità positive a Brescia, Macerata, Bergamo, Parma, nel Trentino e a Barchi (Pesaro). “Dovrebbero seguire interventi più sostanziali che formali – nota il presidente ANFN, Mario Sberna – ma questi piccoli segnali di attenzione fanno sperare per il futuro.” Un futuro più ricco di figli, di famiglie, di società.
Paolo Guiducci