Rimini all’estero: graticola dei tedeschi o Mecca del gelato? Il viaggio virtuale attraverso le pagine di blog, quotidiani e periodici trovati in internet, alla ricerca dell’immagine di Rimini vista da fuori i confini nazionali, ha come cicerone Google, il motore di ricerca che permette di accedere con facilità a notizie provenienti da tutto il pianeta.
Un’immagine sicuramente appartenente agli stereotipi più classici della riminesità è quella del bagnino. Immagine che, anche se da noi, ad onor del vero, è un po’ in affanno negli ultimi anni, all’estero continua a trovare fortuna. Almeno a giudicare da quello che scrive una giovane americana che, anche se è abituata ai locali, descrive i ragazzi conosciuti sul bagnasciuga romagnolo come dei veri e propri “adoni”. A parte la curiosità per queste maniere che tanto potrebbero piacere alle nonne statunitensi, pare insomma che il mito del latin lover resista, in quel della Florida, anche per merito nostro.
Un altro luogo dove il nome di Rimini è ancora particolarmente apprezzato è la Germania. A dimostrarlo, l’alto numero di articoli scritti nella lingua di Goethe pubblicati nelle ultime settimane, aventi per oggetto la Riviera, ed in particolar modo la Notte Rosa, che pare aver riscosso parecchio successo anche dai nostri vicini teutonici. Lo spirito germanico sa essere a volte particolarmente romantico, ed è così che sul sito della radio Deutschlandfunk compare un articolo particolarmente nostalgico, dedicato ai ricordi della giornalista Katrin Kühne e dei suoi primi viaggi in Riviera, o Teutonengrill (Grigliata teutonica), come li chiamano da quelle parti, evocando file e file di tedeschi che si rosolavano al sole. Negli anni ’60, continua l’articolo, termini quali “Rimini” e “Riccione” erano vere e proprie parole magiche capaci di evocare il desiderio di vacanza in migliaia, se non milioni di cittadini della Repubblica tedesca, in pieno boom economico. Anche il prestigioso periodico Spiegel dedica qualche pagina alla Notte Rosa, definendola l’equivalente italiano dello Spring Break dei film americani o del Giorno della Regina olandese, in cui però il colore predominante è l’arancione. Ancora, è il turno del periodico austriaco OE24 a celebrare il ritorno in auge dell’Adriatico come meta per le vacanze dei nostri vicini d’Oltralpe, per la vicinanza geografica, la pulizia delle sue spiagge e i prezzi economici. Insomma, quest’anno Rimini va forte nei paesi di lingua tedesca. Se ancora non ci credete, vi basti sapere che una serie televisiva a metà strada tra il documentario e lo spettacolo, ambientata, tra l’altro anche nella nostra città, in Germania ha appena preso il posto, sugli schermi tv teutonici, del Grande Fratello. Certo, questo non farà di Rimini una meta per il turismo culturale, ma sicuramente contribuirà a farci conoscere ancora di più.
Un altro aspetto della nostra città che ottiene parecchio risalto, sui quotidiani di tutto il mondo, è quello legato alla sua offerta per quanto concerne moda, shopping e capacità di godersi la vita. E così, tra un articolo in cui il marito della stilista Vivienne Westwood, Andreas Kronthaler, confessa di avere imparato per la prima volta la differenza tra semplici vestiti e moda, da adolescente, proprio a Rimini, entrando nell’Armani Store locale, ed un altro di un periodico svedese in cui veniamo celebrati come la Mecca del gelato, dove persino i migliori artigiani e pasticceri della fredda Scandinavia vengono sempre più spesso ad imparare come preparare dolci sempre migliori, quella della Dolce Vita è sicuramente un’altra delle immagini che Rimini proietta all’estero. Peccato, a proposito di Scandinavia, che questo sia stato l’unico articolo trovato, relativamente a tali paesi, sintomo di un mercato che ormai ci snobba da parecchi anni ed è stato ora sostituito dai nuovi vacanzieri provenienti dall’Europa dell’Est e dalla Russia.
Fabio Parri