Semplicemente perfetti. Da questa regola non si scappa. Il mito del corpo tonico, agile e magro è entrato nell’immaginario collettivo diventando un modello che tutti, donne e uomini, cercano di rincorrere. Da un’indagine tarata su dati del 2009 emerge che il 65% di un campione rappresentativo dell’intera popolazione femminile italiana, di età compresa tra i 18 e i 45 anni, ha dichiarato di aver fatto “almeno una volta nella vita” una dieta.
Basta guardare l’offerta editoriale nazionale per comprendere le priorità di un certo tipo di lettori attenti all’aspetto fisico. Identificabile in un vero e proprio target commerciale (visto la mole di denaro che gira intorno al mondo delle diete e dei dietisti) si tratta di un mini esercito alla ricerca della forma perduta. Dalla dieta a zona (dove si studia un’alimentazione mirata a “prosciugare” specifiche parti del corpo) a quella del colore (in una giornata si possono mangiare solo cibi di uno stesso colore) a quella del minestrone passando per l’ananas “bruciagrassi” d’autore, il fai da te è un pullulare di novità e stranezze che, appunto, riviste dedicate al mondo femminile sparano puntualmente in copertina prima, durante e dopo l’estate. Per non parlare del tormentone “rimettersi in forma dopo il Natale”. Il quadro generale è questo. Pressochè latitante, sino a qualche anno fa, la componente legata alla salute e all’importanza di una corretta alimentazione e di una giusta dose introduzione/smaltimento delle calorie.
A dieta per salute
Perché dall’altra parte della barricata ci sono coloro che a dieta ci si mettono per problemi di salute, più o meno gravi. Dal diabete al colesterolo passando per l’ipertensione, per non parlare del fatto che massicce rinunce, quindi lo squilibrio nell’assunzione dei macronutrienti, porta anche ad inconvenienti quali capogiri, nervosismo, palpitazioni.
Sono loro, i malati, ad essere presi in carico dal servizio sanitario. Carla Biavati, coordinatrice dietisti del Dipartimento Sanità Pubblica (Ausl di Rimini) puntualizza questo aspetto: “Noi ci occupiamo degli adulti da un paio d’anni (il gruppo concentra principalmente il suo lavoro sui minori, vedi box sotto, ndr). Si tratta di persone con problemi di ordine medico, tendenzialmente diabetici di tipo 2, cioè non insulinici, ma che necessitano di una giusta alimentazione”. Nei primi sei mesi del 2010, sono state 45 le prime visite effettuate e 81 i controlli. A questi numeri bisogna aggiungere tutti i consulti fatti in ospedale.
Estremismi e stranezze a parte, quali sono i regimi alimentari più seguiti, più consigliati e più efficaci per ottenere un calo di peso? Le linee guida sono quelle di evitare il fai da te, affidarsi ad un dietologo o nutrizionista in grado di “disegnare” un progetto alimentare sulle esigenze fisiche di ognuno, accompagnare alla riduzione delle calorie introdotte una giusta dose di attività fisica. Ma non è tutto. Agli estremi ci sono i disturbi alimentari patologici molto spesso legati alla “miccia” dell’aspetto fisico e della ricerca della perfezione, ma che nascondono problematiche più profonde.
Angela De Rubeis