I miei cari vicini di ombrellone

    Come convive il signor Rossi con i “vicini di ombrellone”, animali o persone che siano? Diciamo subito che tra i “coinquilini animali” quelli che più gradisce sono gabbiani, ostrichieri o beccacce di mare, stelle marine e paguri (i curiosi crostacei dall’addome molle e ricurvo che necessitano d’una conchiglia vuota che li protegga e funga da casa ambulante). Il pittore-scultore viserbese Nazareno Tognacci ci ha lasciato originali rappresentazioni marine abitate da giganteschi garagoli, cannelli e conchiglie (sua la fontana di Piazza Pascoli a Viserba). Amate per il fascino delle loro trasparenze, le madreperlacee meduse sono invece detestate per le bolle e il fastidioso prurito provocati dal loro contatto. I granchi, infaticabili scavatori di tane sotterranee segnalate da piccole piramidi di sabbia, sono sgraditi a grandi e piccini solo quando pizzicano con le chele (il granchio più grande del mondo, il Coconut crab o granchio del cocco, vive in Indonesia e Polinesia, si arrampica sugli alberi, si nutre di frutta, pesa fino a 4 kg. e le sue chele blu si aprono con un’ampiezza di un metro). Aborriti la cavalletta Sphingonotus, maestra di mimetismo grazie al colore che la confonde con la sabbia e la rende invisibile ai predatori, ed il ragnetto Arctosa perita che usa il mimetismo per catturare insetti. Invisa, pur se innocua, la fauna interstiziale che vive tra i granelli di sabbia marina (vermetti e molluschi dalle forme più sconcertanti) ed i microscopici ragnetti e mini crostacei abitatori dei detriti spiaggiati (se disturbati, schizzano da una parte all’altra; formidabili per adattamento e originali ritmi di vita, questi esserini devono guardarsi dai loro predatori, i coleotteri della battigia o scarafaggini e i ditteri alofili simili alle mosche). Detto ciò, eccovi il signor Rossi alle prese con i vicini di ombrellone suoi simili!
    Il primo testimone a cui chiediamo d’illustrarci il comportamento dei vicini è lui, il “Bagnino”, colui che per eccellenza ha il polso costante della balneazione. “I bagnanti rispecchiano il cambiamento della società” afferma Luca Ronchi (facoltà di Lettere a Urbino) nipote del primo bagnino di Viserba, il mitico Pigiama, al secolo Adamo Ronchi, gestore fino al 1980 del Bagno Adamo (Playa Tamarindo da quando Luca l’ha rilevato nel 1981). “Un tempo i villeggianti avevano un mondo nuovo da scoprire ed erano più spensierati. Oggi fanno vacanze più brevi, sono più stressati e scontrosi, si portano appresso i problemi di casa e riflettono il loro malumore sugli altri. La spiaggia, diventata ormai una sorta di luna-park, la scelgono in funzione del gioco più bello e dei balli di gruppo, vorrebbero pagare poco in cambio di molto e sopportano meno il chiasso dei bambini o il pallone che arriva in testa. Anche noi siamo cambiati. Io, che ho conosciuto i vecchi bagnini, ricordo che erano più spensierati, anche perché il lavoro era più facile. Ho iniziato a 14 anni con mio zio Adamo affittando i primi mosconi e i pedalò e di cambiamenti ne ho visti tanti, compreso il fatto che oggi in mare gli adulti ci vanno molto meno e che i bambini non giocano quasi più con secchiello, paletta e castelli di sabbia. Neanche i figli dei bagnini, compresi la mia Marianna, che ora ha 14 anni, e Tommaso di 6. Mia madre, Ines Ciavatti, morta d’infarto il 17 gennaio di questo anno mentre pranzava, è comunque sempre scesa in spiaggia al mio fianco. Nel 2015, con la scadenza delle concessioni finora tacitamente rinnovabili ogni sei anni, tutto cambierà e noi bagnini potremmo, per assurdo, anche scomparire, visto che le concessioni potranno chiederle e averle tutti. In tal caso si dovrebbe considerare una forma di risarcimento. Staremo a vedere! La nota assolutamente dolente è che, pur vivendo Rimini di balneazione, negli ultimi anni, ha fatto nulla per la salvaguardia del mare. Non si è speso un euro. Si è puntato tutto su Fiera e Congressi. Talvolta, pur amando moltissimo il mio lavoro, mi pento di non essere andato all’estero per imparare le lingue: in inverno avrei potuto fare altro”.

    Soddisfatti di Rimini
    Da quando dodici anni fa Antonietta Prospero e il marito Maurizio hanno deciso di trasferirsi a Viserba, “Regina delle acque” dei primi bagnanti romagnoli, non hanno potuto che apprezzarne la tipologia di vita anche sul versante balneazione. “In generale siamo più soddisfatti di Rimini che di Roma” dichiara il signor Maurizio. “Qui si vive meglio e tutto è più semplice anche negli uffici”. “I nostri nipotini, Daniele di 10 anni ed Edoardo di 6, godono di spiagge bene attrezzate fin da piccolissimi e questo è positivo.” aggiunge la signora Antonietta. “Dei bagnini non c’è che dire, amano il loro lavoro e sono bravi e pazienti. Con i vicini di ombrellone sono sempre andata d’accordo e noto poca o nessuna differenza con i romani. Noto invece, e non approvo, bambini di 10-11 anni che vanno al mare da soli e mamme poco attente, ma questo succede un po’ ovunque. Gli attuali vicini di ombrellone sono un po’ rumorosi ma sopportabili, comunque è bello farci quattro chiacchiere o ascoltare i discorsi. Quel che m’infastidisce sono le alghe in mare e il proliferare, a riva, dei mini ragnetti bianchi e dei moscerini che si appiccicano addosso, ma non per questo rinuncio alle passeggiate sulla battigia”.

    Una bella amicizia
    È tramonto inoltrato quando m’avvicino, in zona Porto, a un bel biondino di 10 anni che costruisce a riva, sotto l’occhio vigile della zia, un castello di sabbia con tanto di ponte levatoio, fossato, guglie e decoro di conchiglie. Gli è accanto il suo cane, un Carlino che segue curioso lo sgocciolìo della sabbia bagnata con cui l’“amichetto” erige piccole guglie. “Non hai paura che il cane ti distrugga il castello?” gli chiedo. “No, è bravissimo. Non dà fastidio a nessuno e non abbaia nemmeno” mi risponde piantandomi in faccia due splendidi occhi verdi. Mi dice di chiamarsi Alessandro e di venire alla spiaggia libera con il cane Ugo quando non c’è quasi nessuno. “Di giorno vado con mia zia e senza Ugo in un Bagno di Marina centro con tanti giochi. Abbiamo fatto amicizia con una simpaticissima signora che ha due grossi cani giocherelloni, Titta e Meggy, che a volte porta su questa spiaggia quando non c’è più nessuno. Magari tra poco arriva. A Ugo, che è robustello e pigro, piace sdraiarsi vicino a me come un polletto arrosto ed osservare quel che faccio ma anche rincorrermi sulla sabbia: quando io mi fermo anche lui si ferma, quando io corro anche lui corre, se è al colmo della gioia gira su sé stesso come una trottola”. Senza interrompere la “fabbrica” di guglie, Alessandro mi dice di non aver paura delle meduse, anche se un paio di volte gli hanno fatto venire bolle “grandi come una casa”, di divertirsi a raccogliere garagoli e conchiglie con cui decora scatole e cornici e di avere una passione per i granchi. “Da piccolo li mettevo in un secchiello con l’acqua del mare per portarli a casa, oggi li prendo in mano vivi per ammirare la bellezza delle forme e dei colori poi li rimetto in mare”. Mentre parliamo arriva la sua vicina di ombrellone a Marina centro, Anna Zaffi, con le scodinzolanti Titta e Meggy (8 e 4 anni) che si precipitano a far festa al pacifico Ugo. Ne approfitto per chiederle quali sono i rapporti con i suoi vicini di ombrellone. “Ho buoni rapporti con i vicini più immediati e qualche insofferenza con i pettegoli e i maleducati” precisa. “Purtroppo negli ultimi anni i bagnanti sono peggiorati. Nel Bagno che frequento da anni a Marina centro ci sono molti cittadini che si sentono «importanti» e diversi «scrocconi». Devo dire che i bagnini sono tutti bravissimi, ma alcuni pur di fare nuovi clienti accettano tutti e tutto”. Chiedo cosa ne pensa dei Vu cumprà e dei cinesi massaggiatori. “I Vu cumprà non mi danno alcun fastidio, che li lasciassero lavorare in pace! Dai cinesi che ti massaggiano sotto l’ombrellone, con la tolleranza dei bagnini nonostante il divieto, non mi farei fare niente: un massaggio non pertinente potrebbe anche rovinarti. I reali problemi di Rimini sono mare sporco e fogne inadeguate. Recentemente e dopo la «Notte Rosa» ci sono state scariche dall’Ausa di rifiuti urbani estremamente maleodoranti e con invasione, da Piazzale Marvelli al Grand Hotel, di moscerini e migliaia di mosche che si appiccicavano addosso. Dall’Ausa, si sa, esce di tutto e di più”.

    Qualche problemino
    “All’albergo tutto ok” afferma il 60enne brianzolo Mario Sacchi in vacanza a San Giuliano. “Purtroppo qualche problemino lo incontro in spiaggia con le pallonate che mi becco dentro e fuori dall’acqua durante i giochi di esuberanti ragazzotti. E poi ci sono bagnanti che anche da lontano ti trafiggono con i loro ultrasuonici decibel vocali”. “Essendo proibito portare cani in spiaggia, quando ci vengo col mio Tobia frequento una zona riservata ai cani, regolarmente al guinzaglio e con libretto sanitario” spiega Lisa Trasmondi, 25enne di Spoleto in vacanza a Bellariva con fidanzato e volpino. “Se Tobia non c’è, spiaggia e mare me li godo in prima linea. Purtroppo può capitare che verso sera arrivi qualche intelligentone che libera il suo cane da museruola e guinzaglio. È deprecabile perché può scatenare risse tra cani sciolti e spaventare bambini e anziani”.

    Maria Pia Luzi