Maturità, che sfida quell’esame!

    Gli esami non finiscono mai, sentenziava Eduardo. Andatelo a dire soprattutto a quei 200 ragazzi che la maturità dovranno ritentarla il prossimo anno senza neppure preoccuparsi dei titoli degli scritti.
    Alla prima prova dell’esame di Stato 2010 infatti a Rimini sono stati esclusi in partenza 199 studenti di scuola superiore. La percentuale è schizzata in avanti: in una sola stagione si è passati dal 4 all’8%, una media record che fa impallidire il lieve aumento medio in Italia, appena lo 0,89%. Tanti non ammessi significano una provincia che fatica a chinarsi sui libri? “Ma no, è il frutto della nuova normativa che prevedeva l’ammissione solo a chi aveva la sufficienza in tutte le materie” motiva il risultato la nuova dirigente dell’Usp (Ufficio Scolastico Provinciale di Rimini) Agostina Melucci. A complicare le cose ci ha pensato anche una normativa modificata ben tre volte in cinque anni. In ogni caso, fa notare il dirigente scolastico del Liceo “Serpieri” Maria Falzoni, “la valutazione non è frutto solo di una media matematica, ma la sintesi di un processo formativo lungo cinque anni”. La valutazione è un processo complesso, aggiunge la prof. Cinzia Montevecchi, vicepreside dell’Istituto “Giulio Cesare-Valgimigli”, un vero grattacapo per i 200 non ammessi, dei quali 166 provenienti da aree tecniche (113) e professionali (53). All’artistico il numero dei respinti è irrilevante: 3 su 124. Lo stop ha riguardato anche i privatisti: il numero dei non ammessi in questo caso raggiunge il 20,16%, contro il 6,86% degli interni. Un’autentica “strage” è quella perpetrata all’Itc “Molari” di Santarcangelo: 22 non ammessi più 2 esterni. Si son dati da fare all’Ipsia “Alberti” dirigenti di comunità con 18 non ammessi tutti esterni, e al “Belluzzi” stesso numero totale ma composto da 15 interni e 3 esterni. L’Iti “Da Vinci” è appena un passo più sotto: 17 non ammessi.
    Chi dovrà sudare sui libri ancora per almeno un mese, sono 2.402 ragazzi di quinta superiore, numero in aumento rispetto al 2009 grazie ai nuovi arrivati provenienti dai sette comuni dell’alta Valmarecchia. Tra i ragazzi ammessi ci sono anche 33 portatori di handicap. Di questi, 8 sosterranno prove ordinarie, 10 quelle equipollenti (leggermente differenti, ma finalizzate ad acquisire il diploma) e 15 differenziate, atte cioè ad acquisire un diploma di competenza.
    59. tante sono quest’anno le commissioni degli esami. Ciascuna seguirà due classi (110 dunque in totale) e sarà coordinata da un nucleo di supporto provinciale. La funzione del nucleo sarà ispettiva e di intermediaria con l’ufficio regionale. A capo del gruppo c’è dunque la dirigente Agostina Melucci, affiancata da Gabriele Boselli (dirigente dell’ufficio regionale e coordinatore scientifico), la preside Maria Falzoni (Serpieri) e i docenti Marina Romagnoli (Einstein) e Gabriele Cevoli (Alberti) e cinque funzionari. “Altro che rituale svuotato di senso, per gli studenti, l’esame di Stato rappresenta un’occasione di crescita che li accompagnerà per tutta la vita” assicura la Melucci. Al contempo, “è una prova anche per gli insegnanti, – fa notare Boselli – la giusta occasione per capire lo stato di preparazione disciplinare e interdisciplinare, per comprendere se il docente è capace di dialogare e di mettersi in gioco con il pensiero del ragazzo”. Qualcuno farà i classici scongiuri, ma la prima valutazione della prof. Cristina Sensoli, preside di commissione per il secondo anno, lei che insegna all’Alberghiero, è di un livello alto al Classico, con “molti studenti che possono puntare alla lode”. Intanto si è consumata la prima, riminesissima, piacevole sorpresa. La ricerca della felicità inserita tra le tracce del tema di italiano portava una citazione dall’ultimo libro dell’economista Stefano Zamagni, riminese doc, Avarizia. La passione dell’avere. “Se fossi stato uno studente non averi avuto dubbi sull’attacco – ha commentato a caldo Zamagni – Sarei partito dalla duplice definizione di felicità che ci arriva dall’antichità classica: legata alla fortuna per i pre-socratici, associata alle virtù per i post-socratici, specie con Aristotele”. Felice è allora una persona che vivendo una vita virtuosa realizza opere.

    Paolo Guiducci