La sera della domenica di Pentecoste l’immagine miracolosa di Maria, dopo essere stata festeggiata solennemente da tanti fedeli di Santa Giustina, seguita da un lungo corteo di macchine, rientra nel suo Santuario di Santa Chiara. Il maestoso suono dell’organo della chiesa le dà il benvenuto; tutti quelli che l’hanno accompagnata sentono che la Vergine Maria porta nel cuore i desideri ed i propositi di cambiamento di vita di tutti quelli che l’hanno accolta, onorata con la preghiera e soprattutto con il ricorso al sacramento della penitenza. Per lunghi minuti si percepisce questa atmosfera nella chiesa di Santa Chiara dove si continua a salutare Maria con canti e preghiere.
Dal 18 al 23 maggio nella chiesa di Santa Giustina si sono celebrate affollatissime liturgie eucaristiche, lodi e vespri, ore di adorazione al ss. Sacramento, devozioni mariane e soprattutto una grande affluenza al sacramento della penitenza, per tante ore durante il giorno, ha caratterizzato tutte le giornate della “peregrinatio” della Madonna della Misericordia.
Nell’omelia della celebrazione eucaristica della serata di arrivo dell’immagine miracolosa a Santa Giustina, don Mario di Santa Chiara sottolineava che, a differenza di centosessanta anni fa, non era Maria a muovere gli occhi per guardare i suoi fedeli ed attirarli a sé, ma erano gli occhi dei fedeli che si innalzavano per guardare Maria ed attirare la sua misericordia. Questo è davvero quello che Maria chiede a tutti e soprattutto che allo sguardo degli occhi corrisponda l’adesione del cuore.
Per Santa Giustina sono state giornate di grazia: alla solerzia instancabile del parroco don Giuseppe tantissimi fedeli hanno risposto con impegno esprimendo tanta fede nel raccoglimento della preghiera continua, per tutta la giornata, davanti a Gesù sacramentato ed alla sacra immagine di Maria. Anche le serate che dopo la cena venivano dedicate all’approfondimento storico dell’avvenimento miracoloso e di altre tematiche sono state molto frequentate e partecipate attivamente.
Il miracolo strepitoso del movimento degli occhi, durato otto mesi, è avvenuto a Rimini undici anni prima della dichiarazione dell’unità d’Italia, in un momento di lotte e sanguinosi conflitti. Con quel gesto Maria invitava tutti a guardare al suo Figlio Crocifisso per perdonarsi a vicenda e riconciliarsi e così formare quell’unità che i politici non riuscivano a creare.
Ancora oggi la sua immagine è tanto eloquente come allora e ci invita a mettere sempre suo Figlio al centro della nostra vita così disorientata da tante ammalianti sirene bugiarde e falsi profeti. (dMD)