“Shut-Out”. Lasciare fuori. Con questo termine, mutuato dal miglior baseball made in USA e sinonimo di “nessun punto subìto”, si può sintetizzare il fine settimana della Telemarket contro un Godo sempre più relegato nel fondo della classifica. Infatti i Pirati hanno messo in saccoccia il trittico senza subire nelle tre sfide neanche un punto (due 10-0 entrambi all’8° e un 5-0): tre vittorie di puro ossigeno dopo i due scivoloni interni col Grosseto. Ben poca cosa il box godese per impensierire nelle prime due gare i partenti riminesi Brower (3 valide subite in 7 inning) e Marquez (1 valida – del resto l’unica della gara per Godo! – in 6 riprese), mentre i pitcher dirimpettai non riescono a sostenere l’urto delle mazze dei bucanieri. Dodici valide si abbattono nella prima sul tandem Palencia-Ramsey, 9 sul trio Galeotti-Del Bianco-Rumenos nella successiva. La difesa dei Knights, poi, confeziona due errori a partita e quindi risulta facile fotografare le due manifeste. Godo è punto nell’orgoglio e nella gara conclusiva cerca di vendere cara la casacca. Arrivano le valide (8) su di un Sandy patrone più generoso del solito, ma solo al 5° i Cavalieri riempiono le basi e potrebbero davvero far male: però l’atteso shorstop Illalobos non riesce a produrre punti. Così i bucanieri chiudono (5-0), passano alla cassa e, a braccetto del Cariparma, si issano in vetta alla graduatoria con 2 lunghezze su San Marino (che però deve recuperare due sfide contro Nettuno). Un San Marino che contro gli emiliani arpiona una fondamentale doppietta in ottica post season. In gara1 Bonilla si conferma, anche contro il forte attacco petroniano, pitcher insuperabile (2 valide concesse in 6 inning), conquistando l’8° successo su 8 incontri. Il dirimpettaio, un Jesus Matos al secondo pianto consecutivo contro i Titani dopo quello dell’andata, finisce invece sotto la doccia al 4° (4-1), dopo aver piegato le ginocchia sulle bordate di Duran (triplo) e De Biase. Il rilievo Mazzocchi non riesce a frenare il line-up titano e la barca bolognese affonda fino al finale 8-1. Sembra allora un fine settimana tutto sole per Bindi&Co., ma Tiago Da Silva, risultato miglior lanciatore nelle stagioni 2008 e 2009, piega ancora inopinatamente le ginocchia sul monte (5 valide e 4 punti subiti, 4 basi regalate, e 0 K in 3 riprese…) e l’orizzonte sammarinese si fa così subito nerissimo. Il box titano riesce a portarsi sul 6-4 (al 7°) su Cody Cillo ma poi alza bandiera bianca (7-4). Resa che poi, invece, è costretta a dichiarare Bologna nella partita conclusiva, dove la T&A, sorretta sul monte da un efficace Palanzo, riesce ad allungare fino al 9° (6-2) e poi rintuzza con Salsi la disperata rincorsa felsinea (6-4).
Ora per le due cugine si è aperto a Rotterdam in questa settimana (dal 2 al 6 giugno) il sipario dell’European Cup, in un girone preliminare nel quale, oltre a dover battagliare tra loro, troveranno in diamante i francesi del Savigny Lions, gli iberici del Tenerife Marlins, i belgi del Hoboken Pioneers e i favoriti olandesi del Door Neptunus. Le prime due classificate dei gironi (nell’altro c’è Bologna), si qualificheranno per la final four del 24 e 25 settembre a Barcellona. Per regolamento le squadre potranno utilizzare al massimo tre giocatori stranieri. San Marino, che vinse a gran sorpresa e per la prima volta la prestigiosa Coppa nel 2006, farà a meno di Jansen, Duran e Snijder (oltre che di Pantaleoni infortunato), mentre i parenti-serpenti riminesi, che inseguono il trofeo dall’ormai lontanissimo 1989, rinunciano a Serrano, giocandosi le carte Brower, Marquez e Gonzales.
Riccardo Leoni