Sono il cuore vibrante delle chiese, sottofondo insostituibile di liturgie e cerimonie a regola d’arte, eppure spesso vengono trascurati o ignorati dai più: sono gli organi, strumenti musicali antichissimi. In provincia di Rimini negli ultimi vent’anni ne sono stati restaurati ben dieci, tre dei quali verrano suonati durante la rassegna “Itinerari Organistici Riminesi”, nata per valorizzare il patrimonio organaro della provincia.
La manifestazione (ad ingresso libero), alla sua prima edizione, è organizzata dalla Diocesi di Rimini in collaborazione con la Fondazione Carim e conta tre appuntamenti nei mesi di maggio e giugno. Gli organisti che si esibiranno nelle tre serate sono tutti di fama nazionale, tra i quali Liuwa Tamminga organista della basilica di San Petronio di Bologna. Si parte venerdì 28 maggio 2010 (alle ore 21), alla chiesa di Santa Maria Annunziata Nuova di Scolca (San Fortunato di Rimini) proprio con Liuwe Tamminga all’organo. Venerdì 11 giugno, ore 21, alla chiesa dei Santi Bartolomeo e Marino (Santa Rita di Rimini) è in programma “Virtuosismo e cantabilità nella musica violinistica italiana fra XVII e XVIII secolo”, all’organo Luca Scandali accompagnato da Alessandro Ciccolini, violino barocco. L’ultimo appuntamento in calendario è venerdì 25 giugno (sempre alle ore 21) presso la chiesa riminese del Suffragio con “Lo stile tardo barocco in Germania, Francia e Italia”. Suonano Ruggero Vartolo all’oboe barocco, Mauro Ferrante all’organo. “L’iniziativa è nata dal desiderio della Fondazione Carim di far conoscere gli organi restaurati grazie al suo finanziamento – racconta don Giuseppe Tognacci, Canonico della Cattedrale – così, ricevuto il benestare del Vescovo, abbiamo organizzato questi concerti. Personalmente introdurrò le serate fornendo al pubblico cenni storici relativi alle chiese e citazioni degli ordini religiosi a cui appartenevano. Questo per far entrare gli spettatori in un’ottica più ampia che li introduca nel contesto dove è collocato l’organo”. L’organista Mauro Ferrante spiegherà come sono stati restaurati gli organi con delle presentazioni. Proprio Ferrante spiega la particolarità dell’iniziativa: “mostrerò attraverso slide proiettate su di un pannello i particolari dello strumento, immagini, anche interne, dell’organo che serviranno a far capire il valore dello stesso e l’entità dei restauri.” Ferrante si è appena esibito nella chiesa di Santa Maria Bambina a Corpolò alla tastiera dell’ultimo organo restaurato di questa lunga serie (circa 40mila euro il costo sostenuto dalla parrocchia). Si tratta di un’opera di Pietro Zanni del 1870 di cui Ferrante ha ricostruito nascita, storia e suoni nel libro L’organo della chiesa parrocchiale di Santa Maria a Corpolò di Rimini.
Gli organi protagonisti delle serate fanno parte della preziosa produzione del maestro organaro veneto Gaetano Callido: l’organo della chiesa di Santa Rita è del 1779, quello di San Fortunato del 1806, importato da Pesaro. Esisteva un bellissimo organo di Callido anche nella chiesa di Sant’Agostino, purtroppo distrutto da un incendio nel 1965.
Melania Rinaldini