Due fratelli albanesi e un 38enne della Terra delle Aquile, una ragazza di 34 anni, un uomo che di anni ne 51 e un ragazzo di 36. Saliranno l’uno accanto all’altro al fonte battesimale e davanti all’altare nella Basilica Cattedrale di Rimini. E nella notte di Pasqua, durante la Veglia pasquale, tre riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, comunione e confermazione) e tre saranno cresimati per imposizione delle mani del vescovo mons. Francesco Lambiasi.
I candidati 2010 sono sei, molti di meno rispetto allo standard degli ultimi anni, che si attestava su una trentina di catecumeni. Così è stato lo scorso anno e nel 2004, nel 2005 il numero è addirittura salito a 35 per poi scendere a 10 candidati giovani e adulti nel 2006. L’altra novità 2010, però, è data dalla consistente presenza in questo numero “esiguo” di tre italiani, che rappresentano il 50% della truppa. Tra questi, un candidato è un uomo maturo proveniente da Riccione, che giunge a questo passo evidentemente dopo una riflessione profonda e accurata.
I candidati arrivano da varie parrocchie della Diocesi: Rivazzurra, Gesù Redentore di Riccione, San Giuseppe al Porto di Rimini e Bellaria.
Molto bella la storia dei due fratelli albanesi. Nell’Isola dei platani si sono ricongiunti assieme alla mamma e al babbo, arrivato in riviera nei primi anni ’90. “Il più giovane ha 16 anni e frequenta la terza superiore. - racconta il parroco del Sacro Cuore, don Tonino Brigliadori – Il più grande, di 19 anni, lavora come operaio in una ditta riminese. Già battezzati nella Terra delle Aquile, dopo un cammino con altri giovani in un gruppo biblico, hanno maturato l’intenzione di ricevere la cresima, aiutati da un padrino e una madrina giovani e attenti.”
La terza candidata proveniente da Bellaria è invece un’insegnante di scuola media, 34 anni, originaria di Torre Annunziata. Accompagnata da una madrina, anch’ella insegnante di scuola media, ha prima fatto alcune esperienze nel gruppo giovani parrocchiale e in seguito nel gruppo biblico. Nubile, da tempo pensava alla possibilità di chiedere la cresima: a Bellaria ha trovato l’ambiente giusto ed ora è pronta per ricevere la confermazione dalle mani del Vescovo Lambiasi. Il battesimo nella Veglia pasquale è una tradizione molto antica della Chiesa, un segno per rendere più evidente il passaggio dalla morte alla vita proprio nel giorno in cui si celebra la risurrezione di Cristo.
“Ogni anno si presentano situazioni nuove – spiega il Vicario generale della Diocesi, mons. Luigi Ricci – ma tante persone si avvicinano all’iniziazione cristiana in modo naturale.” Mentre ragazzi e adulti ricevono il sacramento in Basilica Cattedrale dalle mani del Vescovo, i più piccoli vengono battezzati nelle parrocchie di appartenenza o dove muovono i primi passi della vita cristiana.
Per tutti i neofiti la festa prosegue nelle rispettive parrocchie: qui nella domenica “in albis” (la prima domenica dopo Pasqua) saranno presentati alla comunità di appartenenza indossando la veste bianca battesimale.
Paolo Guiducci