Una serata speciale per festeggiare il successo della mostra “L’incanto della pittura”. Da Rembrandt a Gauguin a Picasso”. Il 20 marzo, a partire dalle 21, Castel Sismondo sarà teatro di una grande festa, “una serata che faccio a conclusione di ogni mostra che promuovo, quando l’evento va bene”, spiega l’organizzatore, Marco Goldin “quindi la faccio tutti gli anni” aggiunge ridendo.
I numeri gli danno ragione. Anche se i conti si faranno alla fine, e cioè dopo domenica 21 marzo, ultimo giorno di esposizione, Goldin già anticipa che, a una settimana dalla chiusura, siamo a quota 160mila visitatori. “Penso che riusciremo a superare la soglia delle 180mila persone – prosegue l’imprenditore – quindi, siamo molto largamente al di sopra di ciò che si era preventivato all’inizio, di circa 100mila visitatori”. Manca soltanto il gran finale, ma Goldin ha pensato anche a questo. Per l’ultimo sabato sera, la mostra resterà aperta fino all’1.30 di notte (dopo le 21, ingresso con biglietto ridotto per tutti, ma senza possibilità di prenotazione), regali ad ogni visitatore, letture, un doppio concerto di Antonella Ruggero e una degustazione di specialità enogastronomiche riminesi offerte da Confcommercio. Altro motivo di vanto, il fatto che “L’incanto della pittura” sia da settimane la seconda mostra più visitata d’Italia, dopo quella di Caravaggio a Roma “fuori concorso!”, scherza ancora Goldin. Il deus ex machina di Linea d’Ombra guarda positivamente al futuro, cioè alla nuova esposizione in programma per Rimini dal titolo “Parigi. Gli anni meravigliosi”, in programma dal 23 ottobre 2010 al 27 marzo 2011 sempre a Castel Sismondo, contemporaneamente ad un’altra mostra “Caravaggio e altri pittori del Seicento”. “Per le due esposizioni ci sono già 2mila prenotazioni, e non abbiamo ancora mosso nulla a livello di pubblicizzazione” rivela Goldin, che annuncia anche la necessità di lavorare parecchio per risolvere qualche problema che si è presentato quest’anno. Per esempio il mercato, che di mercoledì e di sabato “assedia” la Rocca, costringendo la fila che deve entrare alla mostra a fare la gimcana tra le bancarelle. Oppure i bagni all’interno del Castello, che sono pochi, e la zona scoperta del cortile, che costringe i visitatori a uscire per poi rientrare a riprendere i cappotti. “Tutti problemi che stiamo discutendo con la Fondazione, e che evidenziano il limite della struttura, molto suggestiva, ma non pensata per grandi afflussi di visitatori. Anche l’amministrazione comunale è sensibile: insieme stiamo cercando una soluzione”.
Genny Bronzetti