Quella famiglia da ri-conoscere

    È il prisma attraverso cui guardare l’intera società perché “una famiglia che funziona è garanzia del buon funzionamento di tutte le istituzioni sociali, politiche, economiche, educative” di una comunità. Da questa consapevolezza, secondo Ermes Rigon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari dell’Emilia Romagna e consigliere del Forum nazionale, occorre partire per invertire il senso di marcia di una società “sempre più individualista” che guarda alla famiglia “più come ad un problema che ad una risorsa”.
    Invitato dalla Diocesi di Rimini il 15 marzo per parlare di Famiglia oggi: speranza nella crisi, Rigon ha indicato nel rafforzamento delle reti associative il vero strumento per “iniettare nel tessuto sociale la cultura della famiglia” in linea con l’invito espresso di recente anche dal presidente della Cei, il Card. Angelo Bagnasco, a “ricentrare la politica sul perno delle famiglie perché queste diventino soggetto propulsivo di sviluppo”.

    I numeri
    I dati forniti al seminario vescovile di Rimini da Ermes Rigon, mostrano come il “valore famiglia” sia oggi in forte difficoltà sia per il progressivo calo dei matrimoni (con un sempre minore distacco tra unioni a rito religioso e civile: 615 contro 550 in provincia di Rimini, 7.547 contro 7.504 in Emilia Romagna) sia per la tendenza a fare sempre meno figli. A Rimini si registrano 3,9 matrimoni ogni 1.000 abitanti mentre la media regionale è di 3,5, la più bassa in Italia. Per quanto riguarda il numero medio di figli per donna, nel riminese questo valore non supera l’unità (1,01).
    Le separazioni toccano in Italia il 5,5% delle unioni, i divorzi il 2,9 (6,2 e 3,7% i valori regionali) mentre le famiglie con un solo genitore raggiungono il 12% (pressoché identica la percentuale emiliano-romagnola). È il nord a registrare il maggior numero di divorzi (3,7%) mentre il centro primeggia per le separazioni (6,8%).
    I nuclei senza figli raggiungono in Italia il 27,8% (33,9 in Emilia Romagna) e rappresentano più di un terzo delle famiglie con figli (60%). La media nazionale dei componenti non arriva neanche a tre persone (2,6 contro il 2,4 in regione) e la maggioranza dei nuclei conta un solo figlio (46%). Altro dato: ci si sposa sempre più tardi: a 35 anni, in media, per gli uomini (media nazionale e regionale) a 31 per le donne, con un numero medio di figli fermo a 1,4. Fenomeno su cui incide anche la tendenza dei giovani italiani a rimandare sempre di più il distacco dai genitori: il 73,5% degli under 30 vive ancora con mamma e papà. In Emilia Romagna la percentuale è più bassa (67,9%). Significativi anche i numeri dei “bamboccioni” tra i 18 e i 34 anni: il 68% dei maschi, il 52% delle femmine. Percentuali che scendono rispettivamente al 52,6 e al 39,7% nel caso di maschi e femmine già occupati, ma sempre con il “gentil sesso” in minoranza.

    Debolezze
    “Oggi la vera debolezza – afferma Rigon – è la diffusione del concetto secondo cui l’amare è un sentire puro, svincolato da ogni spiritualità e minato dunque anche nella sua durata”. Oltre che con la “crisi della fedeltà, della paternità e dell’autorealizzazione della coppia”, la famiglia deve fare i conti, prosegue Rigon, con una società che tende a considerarla “più come un simbolo ideologico che come un bene primario” e come “un peso da sostenere, anche economicamente, come nel caso dei nuclei numerosi, con disabili o anziani”.

    Famiglia e crisi
    La crisi economica, stando ai dati dell’Osservatorio delle povertà della Caritas diocesana, ha contribuito non poco a far esplodere situazioni già disagiate o, in molti casi, ad acuire le tensioni nella coppia, tra genitori e figli, tra famiglia e parenti. Sono circa duemila i nuclei che hanno chiesto aiuto alle parrocchie del riminese, la maggioranza con minori a carico, in cerca di alimenti e indumenti per la prima infanzia o di qualche forma di sostegno per l’acquisto di libri e altro materiale scolastico.
    Il 20 per cento delle 2.417 persone che nell’ultimo anno hanno bussato alla Caritas diocesana, ha segnalato difficoltà inerenti l’intero nucleo familiare, contro il 9% dell’anno precedente. Si tratta per lo più di famiglie italiane (136 i casi di separazione o divorzio sfociati in emergenza economica), romene e marocchine.

    Famiglie in rete
    Pur nella crisi attuale, un barlume di speranza c’è: “L’associazionismo in rete – sottolinea ancora Ermes Rigon – si ritrova unito nella profonda condivisione di un amore attento e di una cura speciale alla famiglia”. Da qui, conclude il presidente del Forum delle Associazioni familiari dell’Emilia Romagna, nasce “l’urgenza di formare e mantenere vivi e operativi in ogni provincia della regione i Forum locali” e “riportare la famiglia al centro del dibattito pubblico e politico”.
    Esperienze di condivisione e sostegno reciproco, dalle associazioni familiari ai gruppi nati in ambito diocesano e parrocchiale, rappresentano oggi una forza indiscussa. E la solidarietà è per lo stesso vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, una delle direzioni che la famiglia è chiamata a seguire. “Bisogna unire le forze – ha sottolineato il vescovo – perché la famiglia torni a coincidere con la felicità”. Ma, ha aggiunto, “occorre anche sottrarsi alla dittatura dei mass media, della Tv in particolare e dell’anti-vangelo che essa diffonde” così come la fede deve tornare ad essere la principale fondamenta di ogni nido domestico: “la casa costruita sulla roccia non può che essere una casa costruita sulla fede. Se manca la fiducia in Dio, la famiglia scoppia”.

    Tante piccole luci
    Proprio la spiritualità è quel valore aggiunto che più può contribuire alla salvezza della famiglia quale valore principale nella vita di ogni singolo individuo e luogo dove nascono e si sviluppano virtù preziose per l’intera “cosa pubblica”: dalla solidarietà all’accoglienza gratuita, dalla comunione a quella “sobrietà felice” che tanto sta promuovendo la Commissione diocesana sugli stili di vita (in rete con altre venti realtà diocesane italiane).
    Su questo e altro ancora si continuerà a riflettere nei prossimi incontri che la Diocesi di Rimini, in collaborazione con Caritas, Pastorale sociale e Pastorale della famiglia, ha fissato in agenda per continuare il “lavoro” iniziato domenica scorsa in seminario. “Ogni famiglia porta una luce” ha detto Papa Giovanni Paolo II. Saranno tante luci ad illuminare la grande festa diocesana per la famiglia fissata per il prossimo 6 giugno. Per stare insieme, ma anche per riflettere gioiosamente.

    Alessandra Leardini