Nel 2010, un italiano su quattro, tra quelli che acquisteranno casa, è a rischio povertà. Se si considerano le famiglie che intendono, il prossimo anno, ricorrere al credito per abbandonare l’affitto a favore di un appartamento di proprietà, la “soglia di povertà” cresce fino al 37%, ossia una famiglia su tre. Non solo, ma queste persone, che spenderanno ogni mese (per i prossimi diciotto anni) il 30% del proprio reddito per pagare la rata del mutuo si troveranno in difficoltà a sostenere le spese ordinarie tipo alimenti, bollette, istruzioni per i figli ecc…, per loro aumenterà la rischiosità in caso di eventi straordinari come la rottura di un elettrodomestico, la manutenzione di un’automobile… e dovendo rispettare le scadenze delle rate del mutuo, potrebbero cadere nella trappola dell’usura.
L’allarme è stato lanciato dall’Osservatorio del Costo sul Credito promosso dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione culturale Responsabilità Etica, in collaborazione con il centro culturale “Francesco Luigi Ferrari.
“Centri di studio e di ricerca dicono che il 2010 andrà meglio del 2009 – sottolinea Gianpietro Cavazza, presidente del centro Ferrari – ma noi abbiamo considerato lo scenario alternativo, cioè il caso in cui il prossimo anno ci fosse un peggioramento dei conti economici, che avrebbe un impatto negativo sui redditi delle famiglie. Secondo l’Osservatorio, infatti, le prospettive per il 2010 sono condizionate dalle ipotesi di miglioramento della crisi economica, ma permangono forti elementi di incertezza, in particolare per quanto riguarda la situazione del mercato del lavoro e il rischio di un peggioramento della disoccupazione. Se si considera lo scenario tendenziale, quindi, il prossimo anno l’incidenza delle famiglie a rischio è pari al 25%, questa percentuale sale fino al 26 considerando, invece, lo scenario alternativo”.
L’analisi basata sulle famiglie in affitto denota una maggiore vulnerabilità nell’accesso al credito e nella sostenibilità economica dell’indebitamento. Complessivamente nel 2006 l’incidenza media della rata sul reddito familiare era pari al 31% contro il 26% registrato per le famiglie con mutuo, superiore era anche l’incidenza delle famiglie vulnerabili (37%), ossia delle famiglie che si troverebbero a fronteggiare un’incidenza della rata sul reddito superiore al 30%. Considerando per le stesse famiglie l’evoluzione al 2009, emerge un peggioramento nella capacità di sostenere l’indebitamento, poiché l’incidenza delle famiglie a rischio raggiunge il 38% nello scenario tendenziale e peggiora ulteriormente nello scenario alternativo (39.3%).
“L’idea di dar vita all’Osservatorio era nata prima dell’emergere della crisi economica – sottolinea don Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana – in questi ultimi tempi abbiamo rilevato attraverso i Centri di ascolto un aumento delle situazioni di sovraindebitamento, che potrebbero portare molte famiglie a rischio usura. Altre persone si trovano in una situazione lavorativa precaria, e anche la perdita del lavoro potrebbe portare alla conseguente perdita della casa. Purtroppo questo impoverimento progressivo non trova argini in misure di interventi di solidarietà o di politiche di sostegno al reddito”.
Una problematica presente anche sul territorio riminese, nonostante molti Istituti di Credito abbiano cercato di venire incontro a queste famiglie che si trovano in evidenti difficoltà.
Francesco Barone