Le austere ed eleganti mura del Seminario Vescovile di Rimini, domenica 29 sono diventate ‘ultima tappa’ di un pellegrinaggio sulle orme di San Paolo, che snodatosi tra il 22 e 29 settembre scorso attraverso la terra di Turchia ha regalato forti emozioni. Dei 320 circa 230 sono stati i ‘pellegrini’che hanno partecipato alla serata organizzata dall’agenzia diocesana Ariminum Viaggi di Rimini, felici per la presenza del vescovo monsignor Francesco Lambiasi, che oltre a salutare i tanti compagni di viaggio che con lui hanno condiviso la significativa esperienza, ha introdotto il reportage di 45 minuti realizzato sul posto e curato da Lucia Renati di Icaro Rimini Tv, con la collaborazione di Florencia Cruz per riprese e montaggio.
Il filmato ha riproposto l’itinerario perfettamente organizzato suddividendolo in giornate, e le immagini proiettate sullo schermo hanno riportato ad un percorso ricco di spiritualità, ma altresì di concrete percezioni sensoriali: per la visione di spettacolari paesaggi, per i profumi penetranti, l’ascolto di una lingua sconosciuta, i cibi speziati dai curiosi sapori, il contatto fisico con uno speciale ambiente naturale. Il commento di Lucia ha accompagnato le diverse sequenze che un’azzeccata colonna sonora ha reso ancora più suggestive.
Suggestive come l’inquietante città sotterranea di Kaymakli, dove la videocamera si è inoltrata in cunicoli scolpiti nella roccia friabile che parevano trascinare nelle viscere della terra; o come i pittoreschi Camini delle Fate, per i quali l’acqua sposata al vento ne furono nei secoli ignari scultori, delineando un’architettura naturale che nessun uomo mai sarebbe riuscito a disegnare. E poi ancora la roccia, ma questa volta solcata dentro, a creare piccole ed incantevoli Chiese Rupestri, un tempo meta di eremiti che lì ricercavano l’essenzialità della loro fede.
Ecco. E’ stata la fede in realtà la protagonista principale del viaggio in Turchia; il filmato molto bene lo ha sottolineato, registrando di tappa in tappa le variegate omelie che il vescovo Lambiasi, affiancato da otto sacerdoti della Diocesi riminese, proponeva, mirate ed incisive, nelle svariate chiese ritrovate lungo la strada. Una strada a tratti anche faticosa, in particolare quella di trasferimento attraverso la regione dei laghi direzione Konia: quasi 700 km lungo l’Altopiano Anatolico solcando distese infinite d’oro, il colore del grano lì coltivato, ed anche tratto della Via della Seta che vide le orme di Marco Polo. E avanti… chilometri e chilometri.
Dalla necropoli di Ierapolis alla candida valle di Pamukkale, che lo scorrere dell’acqua ha ricoperto di calcare tanto da farla sembrare innevata, tracciando inconsapevolmente un cammino di ampie lagune che attraversate a piedi scalzi hanno regalato ai fortunati pellegrini attimi paradisiaci. Gli stessi vissuti dopo aver visitato le rovine di Efeso e risalita la collina degli Usignoli, quando si sono trovati al cospetto della Casa di Maria, dolce emblema di Cristianità immerso in una fitta zona boscosa. La forte commozione, immortalata dalla brava cameraman, che ha colto una signora del gruppo, è riuscita a raccontare la magia del luogo.
L’ultimo tratto del colto tour lo traghetta dall’aereoporto di Izmir ad Istambul: ed eccola lì, grande e caotica città cosmopolita bagnata da una striscia di mare che ne divide l’identità asiatica da quella europea. La Moschea Azzurra, la Basilica di Santa Sofia, la Chiesa oggi Museo di San Salvatore, hanno riempito gli occhi di creazioni artistiche. Di tutt’altro pregio quelle esposte nell’immenso e caotico Gran Bazar: un groviglio nel quale era facile perdersi, in un labirintico girone dantesco di tappeti, ciondoli e foulard. La navigazione sul Bosforo è stata una delle ultime meraviglie, che ha permesso di ammirare una città vista dal mare molto scenografica, soprattutto per la parte del gruppo che l’ha vissuta di sera, sotto un cielo da mille e una notte. Visita al sontuoso Palazzo di Topkapi… e si ritorna a casa. Si conclude un’avventura indimenticabile ed un fatale arricchimento della propria anima peregrina alla continua ricerca di emozioni.
L’effervescente Nunzia, direttore tecnico dell’agenzia Ariminum, ne ha promesse altrettante nel prossimo pellegrinaggio, quello da 21 al 28 settembre 2010: questa volta la meta sarà Giordania e Sinai, e le orme calcate quelle di Mosè. A chiusura della serata al Seminario, poco prima di un gradito buffet, il sentito augurio di buone Feste da parte del vescovo Lambiasi che, non smentendo la propria originalità espressiva, ha utilizzato le parole di una canzone di Luca Carboni: “Se non è Natale tutti i giorni, non è Natale mai”.
la pellegrina Maria Grazia Tosi