Una locomotiva a grandezza naturale realizzata solo utilizzando lattine; una sedia alta 5 metri e larga 2.5 interamente di cartone; lingotti d’oro formati estrapolando il metallo dalle schede dei vecchi computer e oggetti di arredamento creati riciclando la plastica. Sono solo alcuni degli oggetti più curiosi visti girando fra i padiglioni della fiera di Rimini, dove si è svolta dal 28 al 31 ottobre, l’edizione 2009 di “Ecomondo”, la fiera internazionale del recupero di materie e energia e dello sviluppo sostenibile. Un appuntamento ormai storico che rappresenta un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore. L’evento ha ospitato quest’anno 1.500 imprese disposte sull’intero quartiere fieristico, con un’offerta di manifestazioni che ha abbracciato tutti i settori merceologici ispirati alla cultura e alla pratica del recupero e del riuso dei materiali. Oltre 63mila visitatori, migliaia di addetti ai lavori e non, hanno percorso i padiglioni per vedere le novità e anche le curiosità della rassegna.
“Il futuro dell’umanità – ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Rimini, Andrea Zanzini – non può continuare verso un consumismo esasperato, bisogna educarci tutti alla cultura del recupero e del riciclo dei materiali, concetto che vale sia per la produzione industriale sia per la vivibilità complessiva delle nostre città”.
In questo senso, Ecomondo, è il più grande appuntamento annuale per l’industria dell’ambiente e della sostenibilità.
“Lo sviluppo urbano sostenibile non è più un’utopia – interviene Gabriella Chiellino, responsabile di Ambiente srl – è una strada che va percorsa attraverso atti concreti, si tratta di una sfida intellettuale e creativa che non è in conflitto con le esigenze dell’economia ed è in sintonia con il miglioramento della qualità della vita”.
Locomotiva di latta
Una delle prime “opere” di recupero, la si poteva notare appena entrati all’interno della fiera. Nella hall principale, infatti, faceva bella mostra di sè l’esatta riproduzione, fatta con delle lattine di plastica, della locomotiva Bajard, la prima locomotiva a vapore utilizzata nel Regno delle due Sicilie quando, nell’ottobre 1839, venne inaugurata la linea ferroviaria Napoli-Portici. Il consorzio “Ciai” ha voluto ricordare questo evento così significativo per la storia delle Ferrovie dello Stato e per la storia dei trasporti in generale, riproducendo la Bajard con lattine, coperchi, tappi, e lastre di alluminio, tutto rispettando le dimensioni originali.
Tra sedie e caffettiere
Spostandosi di qualche metro, invece, si poteva ammirare la sedia in cartone riciclato più grande del mondo. Una sedia classica alta 5 metri e larga 2.5 composta da 27 grandi tubi di cartone riciclato. Vicino alla sedia è stata presentata anche una caffettiera alta 2.8 metri. La struttura era composta da 6.900 lattine per bevande e il coperchio da 1.100 coperchi per lattine. Un progetto di “Cial” realizzato dall’associazione di volontariato gruppo sportivo Vita per la Vita di Coccaglio, Brescia.
Plastica d’abbellimento
Altro giro, altro padiglione, altra storia. Questa tutta di plastica.
“Facciamo oggetti d’arredo urbano riciclando gli scarti delle lavorazioni della plastica – spiega Ilenia Giuffrè, titolare della Profilmi – si tratta di un mercato in forte espansione perché la stragrande maggioranza dei nostri Comuni sono ormai orientati alla sostenibilità ambientale”.
I lingotti del computer
Dalla plastica, ai lingotti d’oro. Sì, sì, avete letto proprio bene, lingotti d’oro. Tutto merito di una ditta milanese che estrapola il metallo prezioso dalle schede dei vecchi computer.
“Ricicliamo – spiega uno dei responsabili – tutto il materiale elettronico delle schede dei computer e, attraverso particolari procedimenti, recuperiamo l’oro, l’argento e tutti i metalli”.
La mostra “spazzatura”
Altro giro, altro padiglione, altra sosta per ammirare ciò che non avresti mai immaginato. Dalle caffettiere ai piatti, dai rubinetti alle mensole, dalle bistecchiere alle lampade, dai letti alle grucce appendiabiti fino alle calamite per frigoriferi, ai carrelli del supermarket, alle pareti di tubolari di cartone; perfino una Cinquecento patchwork fatta di un assemblaggio di lamiere e una bicicletta. È l’immondizia che fa tendenza e che va in produzione. Tutti prodotti figli del riciclo, presentati alla mostra Ecofatto allestita e progettata dall’eco-architetto Marco Capellini.
“Con oltre 200 prodotti, Ecofatto è la prima mostra in Europa di prodotti in materiale riciclato – ha sottolineato Massimo Ferlini, presidente dell’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti – il sostenibile assume un significato nuovo, domestico, la gente può finalmente toccare con mano quanto viene prodotto dalla raccolta differenziata. L’impegno di tutti viene premiato dalle aziende che stanno investendo risorse per migliorare l’impatto ambientale: l’obiettivo è ridurre l’impiego di risorse naturali, di materie prime e di energia per compiere scelte consapevoli e vivere meglio”.
Patrizio Placuzzi