Con San Gaudenzo si inaugura ufficialmente l’anno pastorale diocesano. Sono ormai terminate le feste parrocchiali che fra liscio, piadina, qualche incontro culturale e veglia di preghiera hanno il dolce ruolo di far ritrovare le comunità dopo la inevitabile dispersione estiva. Ora tocca alla famiglia diocesana. Nell’Anno sacerdotale voluto da papa Benedetto il Vescovo ha dedicato l’omelia del patrono ai preti e alla comunione nella testimonianza, che sarà il comune denominatore del cammino diocesano quest’anno, “Mille voci un solo coro”. La Messa in Cattedrale ha segnato l’inizio ufficiale della Visita pastorale che condurrà per tre anni e mezzo il Vescovo in ogni angolo della Diocesi ad incontrare le comunità, anche le più lontane. Alle autorità poi mons. Lambiasi ha ribadito la scelta dell’emergenza educativa, più volte segnalata dal Papa e che sarà tema (più che urgente) degli “Orientamenti pastorali” Cei per il prossimo decennio.
Ma la festa del santo pastore martire non è stata solo l’occasione per riascoltare la parola del Vescovo. Il suo magistero infatti è giunto anche attraverso la calda e appassionata presentazione dell’enciclica “Caritas in Veritate” fatta dal prof. Stefano Zamagni in una sala Manzoni zeppa di ascoltatori desiderosi di conoscere “dal di dentro” la dottrina sociale di Benedetto XVI. È stata quella anche l’occasione per presentare il documento del Consiglio Pastorale Diocesano “E mi sarete testimoni. La Chiesa riminese di fronte alle sfide attuali”(che sarà presentato sul prossimo numero).
Quest’anno la festa di San Gaudenzo non ha avuto solo un prologo, ma anche una degna conclusione nella giornata di studio su “Il Concilio di Rimini (359)”, con tre interessanti relazioni. L’iniziativa inaugura l’avvio ufficiale delle ricerche e delle pubblicazioni inerenti alla Storia della Chiesa di Rimini. Una buona notizia, attesa da tempo, che finalmente trova la sua concretezza.
Infine un bel regalo a tutta la cittadinanza e ai turisti l’ha fatto l’Amministrazione, che ha illuminato l’esterno del Tempio Malatestiano, per troppi anni condannato alla penombra di una via IV novembre che si spegneva con il calar del sole. Insomma un buon inizio. Auguri di buon lavoro a tutti.
Giovanni Tonelli