Lentamente, ma inesorabilmente, il tempo ci sta portando via i testimoni di un periodo forse unico della storia della Chiesa riminese, quel dopo-concilio che la mise in fibrillazione positiva, laboratorio, a volte anche dal sapore aspro nei modi e nei contenuti, di ciò che sarebbe poi accaduto in tutta la Chiesa italiana. Negli anni ’70 Rimini era chiamata la piccola Corinto, per il fervore dei carismi, ma anche per la confusione che ne derivava. Gioventù Studentesca, poi Comunione Liberazione nell’ambito scolastico; Gioventù Operaia fra i lavoratori; la Papa Giovanni accanto ai piccoli e agli emarginati; il Rinnovamento nello Spirito che a San Mauro metteva le sue prime radici in Italia ed ancora tante altre realtà, associazioni, ma anche parrocchie vive, in cui sarebbe rinata poi l’Azione Cattolica…
Artefice o forse soltanto servitore dell’azione dello Spirito Santo in questo momento storico di grazia fu il vescovo Emilio Biancheri, che permise lo sviluppo e la sperimentazione di nuove vie per l’annuncio del Vangelo e la testimonianza in un mondo che cambiava rapidamente.
Don Giancarlo è – con don Oreste ed altri sacerdoti, oggi non più giovanissimi – uno dei massimi interpreti di quel momento, prezioso custode delle scoperte e degli incontri che avrebbero segnato la sua vita nel futuro e certo anche quella della nostra Chiesa. Testimoni di un Gesù che aveva preso, catturato le loro vite, appassionati ricercatori di Verità, innamorati di quell’Incontro fino a renderlo, un assoluto talmente grande (perché per loro lo era) da arrivare all’eccesso di non saperlo condividere con l’altrui diversa esperienza. Ne sono scaturiti momenti di grazia, ma anche di confronto, che hanno fatto crescere la Chiesa riminese, a volte anche nella sofferenza e difficoltà, ma di cui siamo immensamente arricchiti oggi. Sono stati fratelli e servitori fino alla fine e per questo padri amatissimi, con la gente dolcemente stretta attorno a loro come al familiare più caro. Triste, ma nel cuore lieta per i doni ricevuti. Non un vuoto incolmabile, ma un pieno da conservare. Grazie davvero.
Giovanni Tonelli