“L’offerta di divertimento dà vita ad una vera e propria industria, che attualmente è una realtà di prima grandezza in Italia: tipico esempio il “distretto del piacere”, che si estende nel quadrilatero che va da Rimini a Jesolo, passando per Venezia, Verona, Bologna, comprendendo tre giganteschi parchi a tema (Mirabilandia, Le Navi – il “Parco del mare” più innovativo d’Europa – e Gardaland, gigantesca fabbrica del piacere) che attirano ogni anno milioni di famiglie…”.
Così scrive il dottor Gianni Musso nel libro L’impero dei balocchi trema? Tendenze, criteri, proposte sul divertimento che ha presentato alla Comunità parrocchiale di San Raffaele di Rimini. Un incontro, che si è svolto venerdì 25 settembre, per riflettere sul tema “Come i giovani fanno festa oggi?”.
Il “divertimento” è un grande affare, un business come si dice oggi, fin dai tempi di Pinocchio che “gongolava per essere arrivato nel paese dei balocchi e veniva imbrogliato dal gatto e dalla volpe”, situazione che si ripete ancora ai nostri giorni, con l’unica differenza che le trappole in circolazione sono più sofisticate ed accattivanti.
“Nel 2006 il consumo di cannabis e cocaina è aumentato, così come, specie tra i giovanissimi, quello di alcol e tabacco. – rileva il dottor Musso – E scende l’età in cui i ragazzini si avvicinano agli stupefacenti”.
Il mercato della droga non è in crisi, anzi “le smart drugs, insieme ad alcune miscele chimiche, sono la vera novità (anche nel mercato della droga c’è la continua ricerca di prodotti nuovi) una novità velenosa: il loro livello di pericolosità può essere elevato e possono avere diversi effetti fra cui quello allucinogeno”.
La dittatura della musica
Per i giovani la musica è importante “in quanto diventa un mezzo attraverso il quale un gruppo si autodefinisce” e “l’identità musicale serve a distinguersi. In alcune sottoculture come quella hippie, la musica aveva un ruolo centrale, ma non è raro che essa colmi un certo vuoto dovuto alla mancanza di significatività del lavoro, dello studio”.
Le scelte musicali mettono in gioco anche la libertà perché “per molti non è necessario badare ai testi, porsi degli interrogativi: è la melodia che piace. Certamente nelle canzoni prevalgono i sentimenti rispetto ai ragionamenti e così la musica può giungere là dove le istituzioni non riescono ad arrivare. Certo è che la musica moderna, per il legame commerciale cantautore – casa discografica – emittenti radio/televisive, impone una specie di dittatura: le canzoni in testa alla hit parade si sentono dappertutto, che lo si voglia o no. Tutto per motivi commerciali: si preferisce non cambiare una formula che dà un risultato sicuro, mentre bisognerebbe avere il coraggio di aprirsi al nuovo, premiare l’impegno, il valore artistico, il contenuto”.
Perché alcuni cantanti o gruppi musicali sono così importanti per i giovani?
“È evidente che il successo di un artista deriva in gran parte dalla capacità di cogliere domande inespresse, di intercettare ciò che sta a cuore ai ragazzi. – afferma il dottor Musso – Ma è anche vero che quelle domande possono essere orientate e stravolte in una molteplicità di direzioni, considerata la notevole confusione e la facile suggestionabilità che caratterizza l’ultima fase dell’età evolutiva. La forte ideologizzazione degli interventi politici, la ricorrente altalena nella cultura d’ambiente tra permissività e repressione, l’ansia e il disorientamento delle famiglie hanno fatto giungere ai giovani comunicazioni incerte e ambivalenti da parte degli adulti. Questo fatto ha reso ancora più debole la capacità critica degli adolescenti di fronte a messaggi menzogneri ed interessati quanto affascinanti”.
Divertimenti sani e “alternativi”
Nel libro del dottor Musso la riviera romagnola non è solo “divertimentificio”, divertirsi per “sballare” e “dimenticare”, ma anche un luogo di esperienze di evangelizzazione giovanile che si realizzano con attività ludiche, infatti “è nei dintorni di Rimini il fulcro di queste attività: animazioni, spettacoli, evangelizzazione porta a porta, in piazza e discoteca, alla ricerca dei lontani e delle pecorelle smarrite. Qui decine di Papa boys si danno appuntamento sulle spiagge di Riccione per cantare, danzare e coinvolgere i bagnanti in giochi di ogni tipo”.
La sfida di parlare del Vangelo con il linguaggio del mondo giovanile non finisce qui “per i giovani dai 14 ai 20 non aggregati, ossia non particolarmente inseriti nelle parrocchie o movimenti, la Diocesi di Rimini si propone di valorizzare il loro vissuto per offrire speranza e voglia di futuro. Lo sport, in particolare, è luogo di incontro con molti giovani. Nella Diocesi esistono già diverse esperienze: Canta la coscienza, a San Mauro Pascoli, è nata in seguito alle stragi del sabato sera che hanno coinvolto alcuni giovani del paese; Oscarrafone, a San Lorenzo di Riccione, è un palco in piazza per discutere su tematiche giovanili; numerosi sono i tornei giovanili di calcetto o altri sport, promossi da diverse parrocchie”.
Francesco Perez
(nella foto, un momento dell’incontro a San Raffaele)