Tre anni. Tanti ce ne sono voluti perché il “museo del don” tornasse ad aprire le sue porte, restaurato e sistemato a dovere per offrire al pubblico una migliore fruizione. Ora sono finalmente terminati i lavori per la ristrutturazione definitiva del Museo Renzi di San Giovanni in Galilea, in comune di Borghi, la cui inaugurazione è prevista il 26 settembre.
Il Museo, fondato nella seconda metà del 1800 e con Regio Decreto del 1885 eretto a “Corpo Morale” per merito del parroco del luogo don Francesco Renzi (scomparso il 14 ottobre 1895) custodisce centinaia di reperti storici, archeologici e naturalistici tra cui fossili e materiali che vanno dal neolitico al 1800, fra civiltà protostoriche dell’età del bronzo e della prima età del ferro. Fra la moltitudine di reperti ci sono cinturoni maschili e femminili e oggetti di abbigliamento e ornamento dell’età del ferro, orecchini in ambra, pendagli, fibule e braccialetti. C’è anche il contenitore che tradizionalmente veniva utilizzato come contenitore alimentare di liquidi tipo miele e latte, ma usato invece per le ceneri di un defunto. L’intervento – che ha costretto alla chiusura per tre anni del Museo – ha riguardato il piano terra e il primo piano della zona nord. Direttore è Andrea Antonioli di Cesena, archeologo e studioso di etruscologia e civiltà antiche locali e autore di libri e pubblicazioni. Custode e collaboratore del museo è Thomas Ramberti di San Giovanni in Galilea.
All’inaugurazione (26 settembre, ore 10.30) dopo gli interventi di Maria Grazia Maioli, soprintendente ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, e Fiamma Lenzi dei beni Artistici Culturali e Naturali della Regione, alle 15.30 verrà aperta la mostra “I volti della luna”. Alle 16.30 incontro con Enzo Fabbrucci con musica di Daniele Belluco (arpa) e Miriam Albertini (flauto).
In totale il restauro è costato 500mila euro.
“Al contributo di 78 mila euro della Provincia, si sono aggiunti altri 56 mila della Comunità Montana dell’Appennino Cesenate. – afferma Mirella Mazza, sindaco di Borghi – I rimanenti 370 mila sono a carico del Comune. Quest’ultimo intervento riporta definitivamente il museo-biblioteca Renzi al suo antico splendore. Dopo anni di proteste, è stata anche abbattuta la brutta vetrata, che fa parte del corpo del museo Renzi”.
Cosa nascerà al suo posto?
“Dopo l’abbattimento delle vetrate realizzate all’inizio degli anni ’80, totalmente incongruenti con l’architettura di San Giovanni in Galilea, la ricostruzione è stata eseguita in pietra naturale, come si evince dai vecchi disegni ritrovati, riportando il tutto all’antica situazione, proprio com’era in origine e come richiesto dalla Soprintendenza di Ravenna. Gli spazi interni sono rimasti quelli di prima e il tutto fa parte del museo”.
Qual è il nuovo volto dello storico museo?
“Al piano terra oltre all’ingresso originario è stato ricavato un salone espositivo dove fino a tre anni fa c’era il magazzino. Al primo piano sono disponibili due sale e un salone, e al secondo ben cinque sale, divise in due ali non comunicanti tra loro. La ristrutturazione del museo Renzi è un altro tassello che si aggiunge alla riqualificazione in atto dell’antico borgo, che è sempre più meta di visitatori”.
Ermanno Pasolini