Immaginate la scena. Fa caldo, molto caldo. Voi siete in spiaggia. Sulla vostra brandina. Avete appena mangiato. Vi siete fatti portare anche un bel caffè dal bar. Sono circa le 14. “Ah che bello, adesso mi faccio una bella dormita!”. Una aggiustatina all’asciugamano, un po’ di crema, e via alla pennichella. Giusto il tempo di iniziare a rilassarvi che dall’ombrellone vicino si scatena l’inferno: cellulari che suonano, bambini che fanno il diavolo a quattro e chi più ne ha più ne metta. E la buona educazione? Assente. È il cosiddetto “bagnante imperfetto”. Che oltre alla mancanza di tatto, ha una lista indefinita che lo fa scoprire subito di cattive abitudini.
Il bagnante “imperfetto
Perché il “bagnante imperfetto” ha un tono di voce alto, gironzola attorno alla sua brandina occupando gli spazi vicini, via telefonino racconta passo dopo passo le sue giornate vacanziere agli amici, quando decide di ascoltare la musica il suo i-pod diventa uno stereo da spiaggia, sgranocchia patatine e altre luverie abbandonando la plastica in giro, fuma senza degnarsi del fastidio arrecato. Poi, dopo aver attraversato la pedana dalla quale lui non è mai sceso – a dispetto degli altri che gli hanno ceduto il passo – giunge a riva. Dopo una bella partita a racchettoni sulla battigia con il compagno di giochi, non gli resta che una rinfrescante nuotata: schizzi a parte e schiamazzi come se fosse un bambino alle prime armi, il “bagnante imperfetto” è finalmente in acqua. Alle sue spalle, però, non si accorge della bandiera rossa. Non un simbolo patriottico ma un messaggio codificato che informa sulle condizioni meteo-marine (rossa: balneazione vietata per condizioni di pericolo o servizio di sorveglianza non attivo; gialla: balneazione non consigliata per condizioni avverse, sorveglianza attiva). Perché le regole ci sono. Oltre alle bandiere è necessario fare attenzione alle boe che delimitano le zone riservate al transito delle imbarcazioni, perché vedersi transitare vicino alla testa un pedalò o una barca a vela, non è mica così simpatico! Inoltre se si hanno scarse qualità natatorie, come sempre succede al “bagnante imperfetto”, meglio non allontanarsi da riva, potrebbe sembrare banale, ma tanti sono affogati travolti dalle onde. Infatti, non conoscendone la forza e la potenza, si fa il solito innocuo tuffo che alcune volte si può trasformare in tragedia. Fortunatamente per lui, a sorvegliarlo ci pensano i bagnini di salvataggio che, proprio in questi giorni, stanno alzando la voce minacciando lo sciopero per l’8 e il 16 agosto per via del contratto scaduto nel 2007 e non ancora rinnovato. I titolari degli stabilimenti tremano: se non saranno in grado di garantire il servizio di assistenza alla balneazione, cioè la presenza sulla spiaggia dei bagnini di salvataggio, non potranno rimanere legittimamente aperti. A quel punto chi sorveglierà i “bagnanti imperfetti” nelle acque riminesi?
Le regole della mamma
Poi, oltre alle norme di sicurezza date dalle autorità, ci sono le regole elementari di attenzione, dettate dal buon senso e ribadite decine di volte dalla mamma. Della serie: prima di buttarsi in acqua è sempre meglio far passare tre ore dai pasti e non ingerire farmaci o alcol; dopo un’abbuffata di sole meglio non buttarsi immediatamente in acqua ma entrare gradualmente, lo choc termico potrebbe essere dietro l’angolo; non esporsi al sole alle ore più calde (ribadito centinaia di volte) e coprirsi il capo con un cappellino…
Imprudenza, fatalità, inesperienza, troppo spesso sono le grandi colpe del “bagnante imperfetto” che vuole godersi le sue ferie a pieno.
Oltre ai maleducati, a rendere impossibile la vita dei bagnanti più ligi, si mettono in mezzo anche i bagnini e i gestori che hanno in concessione i servizi di spiaggia. Ad esempio, non può essere proibito fermarsi nella battigia per brevi tempi, ma non si può installare nulla a uso proprio. Se qualcuno, poi, vi vietasse l’ingresso al mare, sappiate che è in torto: tutti hanno il diritto di entrare gratis e raggiungere il mare per la via più breve. A questo proposito sono nate diverse polemiche verso chi, in Liguria, voleva far pagare l’accesso allo specchio d’acqua più prossimo, a prescindere dall’acquisto di brandine e ombrellone. Divieto di tutto rispetto è quello contro i predoni che rubano dal mare: il rispetto dell’ambiente viene meno e la costa s’impoverisce. Altro comandamento è “non acquistare dai venditori abusivi” e non usufruire della prestazione di massaggi “mordi e fuggi” dalle giovani cinesi. Proprio poche settimane fa, una turista ha pagato mille euro un paio di occhiali acquistati da un venditore abusivo in spiaggia. Insomma, caro bagnante che stai per metterti a dormire, guarda bene prima di coricarti che vicino a te non ci sia nessun “bagnante imperfetto”.
Marzia Caserio