Dai sedici ai venticinque anni, tutti attorno all’arte. Per recuperare “il tassello mancante”. La Casa della cultura omonima è un’associazione giovanile che opera a Riccione e nella provincia di Rimini, organizzando attività in ambito culturale. Da quasi un anno gestisce un solido punto di incontro destinato ai giovani interessati al mondo dell’arte, dalla letteratura al teatro. È la “casa della cultura” di viale Sicilia. Lorenzo Conti e Valentina Zamagna sono due degli ideatori dell’associazione.
Quali sono le attività che “il tassello mancante” ha in animo di organizzare?
“Come associazione ci occupiamo principalmente di incontri di vario tipo, cineforum, dibattiti politici, incontri a tema. Per esempio a gennaio abbiamo tenuto un incontro sul mondo giovanile e la droga, dove abbiamo avuto il piacere di ospitare l’assessore alla mobilità della provincia di Rimini e il direttore sportivo dell’ A.S. Parma Calcio. Inoltre proponiamo anche altre iniziative, come il laboratorio di teatro, i corsi di cinematografia e linguaggio delle immagini, brevi soggiorni nelle città d’arte”.
L’originalità del “tassello mancante” è di essere un’associazione gestita da giovani. Volete coinvolgere i ragazzi.
“Molto spesso ai giovani capita di essere intimiditi dalla parola cultura, o meglio dall’idea di cultura. Ci appare come un sistema, un mondo più grande di noi che non ci riteniamo capaci di esplorare e che quindi molte volte evitiamo. La Casa della cultura vuole essere un ponte, un tramite che avvicini sempre più giovani alla cultura. Riccione è sempre stata considerata una città «culturalmente fertile», nel concreto però Riccione è la città delle discoteche, del divertimento sfrenato ecc. Noi ci proponiamo di essere l’inizio di un movimento culturale.
L’idea della casa della cultura, però, sin da principio non ha mai preteso di essere una torre d’avorio, o un’isola felice da contrapporre alla realtà riccionese. Piuttosto nasce proprio per confrontarsi con questa realtà, tramite il dialogo e lo scambio di opinioni”.
Com’è sbocciata l’idea della casa?
“Dopo il liceo mi sono fatto questa domanda: «Cosa posso fare di concreto per la mia città, senza limitarmi alle critiche?». Ho deciso quindi di scrivere una lettera all’assessore alla Cultura e alle politiche giovanili della Perla, presentando l’idea di uno spazio interamente gestito da giovani e aperto ai giovani. Uno spazio dove dialogare e scambiarsi idee. Uno spazio accessibile a tutti dove poter ascoltare il proprio talento e metterlo a disposizione degli altri. Ma soprattutto uno spazio accogliente proprio come lo è una “Casa”. La Provincia ha accolto l’iniziativa, concedendoci i necessari finanziamenti. Nell’ottobre 2008 abbiamo ottenuto lo spazio in via Sicilia.
Di qui è partita la concreta costruzione della casa. Noi stessi ci siamo procurati l’arredamento. Oggi la casa dispone di una biblioteca, di un piccolo «salotto», di uno spazio adibito alla proiezione di film e video per quando si organizzano cineforum o dibattiti. Il gruppo è sempre aperto a nuovi input, proposte, iniziative e a nuovi aderenti”.
Quale risposta ha ottenuto questa sfida durante i primi mesi?
“La sfida resta tale. Abbiamo mosso i primi passi e ricevuto una risposta positiva dall’ambiente circostante, tuttavia non ci nascondiamo che il nostro desiderio è di crescere ulteriormente e di coinvolgere più persone”.
Cosa prevede il calendario futuro?
“Ad ottobre partirà il ciclo di incontri «Belversante» patrocinato dal comune di Rimini: noi organizzeremo tre incontri, uno dei quali in collaborazione con l’associazione “Narciso e Boccadoro”, sul tema della sicurezza stradale. Inoltre avrà inizio il nuovo tesseramento. A novembre proporremo la replica di uno spettacolo teatrale da noi allestito, un’opera ambientata in Spagna durante i primi tempi della dittatura Franchista, spettacolo che alla prima ha riempito il Teatro del Mare”.
Enea Conti