La chiesa di Rimini si avvia verso il numero perfetto dei suoi diaconi permanenti: con l’ordinazione di Gian Carlo Pelliccioni e di Francesco Soldati, domenica 8 marzo, raggiungerà infatti il ragguardevole numero di 30.
Il diaconato permanente è un dono che le nostre comunità incominciano a riconoscere e valorizzare in pieno, sia nel promuovere tale ministero, sia nell’usufruire delle sue potenzialità spirituali e pastorali.
Il Diacono ed i suoi compiti
Il Diacono permanente proviene dall’esperienza di una vita laicale, intessuta di fede e di servizio: la parrocchia, la famiglia, il lavoro, la comunità…
Il suo itinerario di formazione spirituale, culturale e pastorale si avvale di quelle strutture che la Diocesi ha pensato anche per loro: la Comunità diaconale, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, i ministeri istituiti…
Il loro ruolo di Diaconi spazia dal servizio della Parola e dal servizio liturgico, fino alla guida di piccole comunità, in comunione col Vescovo e con i sacerdoti a cui sono affiancati.
Con la grazia del sacramento dell’Ordine completano il quadro gerarchico della Chiesa nel suo compito di insegnare, santificare e servire.
Gian Carlo Pelliccioni
Cittadino sammarinese, è nato in Repubblica il 31 luglio 1953. “Emigrato” con la famiglia in Italia è sempre vissuto a Rimini, principalmente a S. Nicolò e, attualmente, alla Riconciliazione.
Ha cominciato a frequentare gli scout all’età di 16 anni e non li ha più lasciati. Anche attualmente è in servizio come Capo presso il Rimini 5 a Bellariva.
Anche l’Unitalsi ha segnato la sua vita con un lungo periodo di servizio come barelliere. Ed è stato proprio durante un pellegrinaggio Unitalsi a Loreto che ha incontrato quella che sarebbe diventata sua moglie: la signora Erminia Botteghi. Sposatisi il 18 gennaio 1975, dalla loro unione è nata Carlotta.
Nel 1987, su invito e sollecitazione dell’assistente scout, è diventato accolito. L’impegno del ministero, la sollecitazione educativa dei giovani scout, la responsabilità familiare hanno trovato naturale sbocco nella direzione spirituale con un sacerdote religioso, che lo ha orientato anche al cammino diaconale.
“Mia moglie – dice confidenzialmente – all’inizio era un po’ restia a questa novità… più che altro preoccupata per l’impegno e la responsabilità del nuovo cammino”.
Gian Carlo attualmente è pensionato delle FF. SS., ma all’inizio del cammino lavorava ancora. Come conciliare studio e lavoro?
“Ho dovuto riprendere i libri per frequentare l’Istituto di Scienze Religiose, dopo averli lasciati nella lontana giovinezza, in terza media. C’è stato da sudare un po’, ma siamo arrivati”.
Che cosa significa per un candidato diacono la Comunità diaconale?
“Per me è stato il punto di riferimento e di formazione più importante, l’ambito di verifica e di crescita sul piano spirituale, insieme al confronto costante con mia moglie”.
Francesco Soldati
“La mia fortuna-rovina è stato don Domenico fin dai banchi di scuola”. Francesco Soldati, della parrocchia della Riconciliazione, membro attivo della comunità nell’ordinaria amministrazione mentre si prepara a fare il diacono, rivede il suo cammino di studente in G.S. e poi C.L. e di parrocchiano tout-court .
Nato a Rimini l’8 ottobre 1951 è sempre vissuto nella stessa parrocchia, anche se prima di essere “Riconciliazione” era S. Giovanni Battista.
Dopo le scuole dell’obbligo ha frequentato ragioneria, diplomandosi nel 1971. Nel gruppo di Comunione e Liberazione ha incontrato la sua futura moglie, Gabriella Carasso, che ha sposato il 16 aprile 1979. Hanno allietato la loro famiglia due figli: Silvia, di 25 anni, e Stefano di 23.
“Nel 2003 ancora don Domenico mi ha sollecitato a prendere qualche responsabilità in più in parrocchia, invitandomi a ricevere il ministero di accolito. Da lì è iniziato anche il cammino al diaconato”.
E la moglie, e la famiglia?
“Certo non si può intraprendere un cammino così impegnativo senza il sostegno della famiglia. I miei figli per ora stanno a guardare, ma mia moglie è partita con entusiasmo con me e abbiamo fatto insieme tutto il cammino”.
Ultimamente Francesco oltre agli impegni in parrocchia (Consiglio Pastorale, Consiglio Economico, servizio liturgico), svolge anche un servizio domenicale in ospedale. Non ha ancora smesso di lavorare, facendo il ragioniere presso una ditta sulla via di S. Marino.