La domanda che anima questo itinerario di ricerca e meditazione è stata posta un giorno preciso del tempo ad un gruppo ristretto e ben determinato di persone. Ma quella domanda così semplice e al contempo così radicale, rompe gli argini della storia e giunge fino al nostro presente, interpellando, adesso come allora, ogni persona disposta all’ascolto.
Ancora una volta ci chiediamo: chi è veramente Cristo per noi? Come la nostra vita è pro-vocata da quella domanda? In che modo quel Logos di Dio che “si è fatto carne” in Gesù nel primo trentennio del secolo I è ancora presente “in mezzo a noi”?
Gesù continua a interpellarci, continua a stare davanti ai nostri occhi, essendo “lo stesso ieri, oggi e in futuro” (Ebr 13,8), ma noi siamo ancora in grado di riconoscerlo? Egli si presenta ancora a noi come segno di contraddizione: “Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia”. Tutti, non qualcuno soltanto. Cosa significa, dunque, nel presente della nostra storia, avvertire lo “scandalo” di Colui che si manifesta come “la via, la verità e la vita”? Che senso dare a questa tensione tra la pienezza, il compimento che Gesù rappresenta e la fragilità del nostro umano cammino nelle strade del mondo verso il futuro eterno della libertà piena?
L’itinerario quaresimale di ricerca, meditazione e contemplazione che proponiamo è un invito a sostare sul mistero del Figlio, a custodirlo anzitutto nel nostro cuore (Lc 2, 51), affinché Gesù risorto, che si accompagna a noi sulle nostre strade e si lascia riconoscere “nello spezzare il pane”, ci trovi vigili e pronti a riconoscere il Suo volto e portare il grande annuncio al mondo (Gv 20,25).
+ Francesco Lambiasi