Dalle orazioni alle recitazioni. La chiesina sconsacrata di via Popilia a Viserba è ora diventata “La casa del teatro e della danza”, un nuovo spazio dedicato alle arti. Il Comune di Rimini ha acquisito la ex struttura ecclesiale, e con il contributo della regione Emilia-Romagna, per un costo totale di 383.169 euro, l’ha trasformata in un nuovo centro di aggregazione giovanile. La realizzazione del progetto deve molto a Leonina Grossi, coordinatrice dei Centri giovani, che ha saputo intercettare i finanziamenti regionali in tema di sviluppo delle politiche verso le giovani generazioni, mentre il progetto architettonico di recupero e ristrutturazione, sottoposto al vaglio della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici, è stato curato dall’Arch. Federico Pozzi dei Lavori Pubblici.
L’ex chiesina di Viserba fu costruita successivamente al devastante terremoto che colpì il territorio riminese il 16 maggio 1916, grazie al lavoro e le offerte dei viserbesi.
La gestione e la programmazione delle attività, dedicate principalmente a prove e a laboratori teatrali e di danza, è stata affidata tramite bando pubblico a Riminiteatri, associazione operatori teatrali della provincia di Rimini, che opererà in collaborazione con le compagnie “Movimento Centrale” sul versante danza, e “Alcantara” per il teatro. Molto soddisfatto Claudio Gasparotto, il Presidente dell’Associazione Movimento centrale, che racconta: “Io sono riminese, e per me è importante dare significato e importanza a questo essere riminese; il nuovo spazio è un rimedio propizio per un dialogo con la città, per un radicamento nel territorio. In questa nuova struttura si porterà avanti un progetto culturale ed educativo sfruttando il potere della danza. Apprezzo molto l’intenzionalità politica di fare un luogo in cui la gente può approfondire la danza come arte aperta a tutti”. E i progetti illustrati da Gasparotto per la neonata “Casa” (inaugurata sabato 31 gennaio) sono davvero per tutti: laboratori di danza educativa per bambini in età prescolare, laboratori di formazione per bambini in età scolare, laboratori per adulti e un progetto sociale (nato nel 2005) nell’ambito delle disabilità per anziani e ragazzi con difficoltà. “Al centro di tutto c’è la persona – prosegue Gasparotto – . Questo è un’importante progetto che contribuisce a far sì che la città abbia un luogo in cui le persone si riuniscono intorno all’arte. Non sarà un luogo ricreativo, ma per la creatività”. Quindi arte come fruizione, formazione, educazione.
Un 20% della gestione rimarrà libero per lasciare spazio ad altre associazioni, che potranno usufruire della nuova struttura sempre passando attraverso Riminiteatri (www.riminiteatri.com).
Genny Bronzetti