C’è chi mostra i “protagonisti” di Auschwitz nelle vesti di animali (il premio Pulitzer Art Spiegelman con Maus, ad esempio) e chi invece si affida ad un messaggio più positivo per fronteggiare quell’orrore. Ma l’indicibilità è un tratto essenziale della Shoà, tanto che per molti degli scampati all’infamia “l’argomento è troppo serio per essere raccontato”, come ha sostenuto Ezra Cohen, 64 anni, della comunità ebraica di Düsseldorf.
Eppure, per non dimenticare quella furia disumana che ha cancellato milioni di uomini, è quasi un dovere riportare a galla l’orrore, farlo conoscere perché lo si possa evitare. “Film, libri, quadri e composizioni musicali, e anche quella peculiare forma che è il fumetto, hanno saputo combattere Auschwitz” assicurano il filosofo Raffaele Mantegazza e il teologo Brunetto Salvarani, autori del saggio Le strisce dei lager
Testimonianze, spettacoli, film e incontri. E perfino percorsi guidati: il calendario in provincia per non dimenticare è composito. Rimini si affida alla testimonianza di Cesare Finzi, ebreo ferrarese perseguitato durante il Fascismo per ragioni razziali e costretto all’esilio sotto falso nome con tutta la famiglia. Partecipa all’incontro (martedì 27 gennaio, ore 9, Teatro degli Atti) anche Lidia Maggioli, curatrice delle memorie di Cesare Finzi, dal titolo Qualcuno si è salvato ma niente è stato più come prima (Il Ponte Vecchio).
Alle ore 10.30 nel Parco “Ai caduti nei lager 1943-1945” in via Madrid, deposizione di una corona di alloro al monumento dedicato alle vittime dei lager nazisti e di tutte le prigionie, con letture e testimonianze di alunni delle scuole di Rimini. In serata, alle 21 (ingresso libero), la Cineteca Comunale ospita la proiezione di Come una rana d’inverno – La Shoah delle donne, di Daniela Padoan per la regia di Maurizio Amici. Il documentario è costituito dalle riflessioni di due tra le ultime testimoni del campo femminile di Auschwitz-Birkenau: Liliana Segre e Goti Bauer. Ancora cinema giovedì 29 gennaio (ore 21, ingresso libero), sempre in Cineteca, col film Il bambino con il pigiama a righe di Mark Herman, tratto dal romanzo di John Boyne: la storia di due bambini, uno ebreo e uno tedesco che sfocerà in inaspettate conseguenze. Giovedì 26 febbraio, alle ore 17.30, nell’Aula Magna Università di di Rimini, conferenza dello storico Georges Bensossuan dal titolo Anti-Illuminismo e violenze di massa. La svolta del XX secolo.
Per il terzo anno celebra la giornata anche San Marino: tre film, due incontri e il concerto del San Marino Ensamble (martedì 27, ore 21, Teatro Titano). Sabato 24 il film Jona che visse nella balena, lunedì 26 Il falsario e dal 30 gennaio Il bambino con il pigiama a righe. Mercoledì 28 percorso storico guidato “I luoghi della memoria”, organizzato dall’ass. La Genga. Carmen Lasorella conduce martedì 27 un incontro sulla memoria del bene nella tragedia dei genocidi in diretta su San Marino RTV.
A San Mauro Pascoli scelgono un gesto, per commemorare la data: alle ore 12 del 27 gennaio al suono prolungato della campanella, gli alunni delle scuole elementari e medie si alzeranno in piedi per 1 minuto di silenzio per ricordare l’apertura dei cancelli dei campi concentramento.
Due le iniziative a Santarcangelo: un concerto di musiche balcaniche, venerdì 23 gennaio (ore 21), al Supercinema, del gruppo italo-bosniaco Maxmaber Orkestar. Le scuole incontrano Samuel Modiano, reduce dai campi di concentramento: la mattina dell’11 febbraio gli studenti del “Molari, e il 13 gli alunni delle terze medie. La sera dell’11 presso l’Aula Magna dell’Istituto tecnico “Molari”, incontro aperto alla cittadinanza.
Tommaso Cevoli