Archiviato il 2008 con ricavi pari a 63,1 milioni di euro, in crescita del 9,5% rispetto al 2006, e un consolidato di gruppo caratterizzato da ricavi pari a 95,9 milioni di euro, in progresso del 12% sugli 85,6 milioni del 2006, Riminifiera è pronta ad attaccare il 2009 – anno in cui il gelo che ha attanagliato l’economia e la finanza internazionale dovrebbe raggiungere il suo culmine – senza alcuna ricetta anticrisi ma senza “farsi irretire” dalle difficoltà, rilanciando una “politica di investimenti” mirata a salvaguardare la qualità dell’offerta e a collocare le diverse manifestazioni in una “condizione di leadership e primato rispetto alle concorrenti”.
A indicare la rotta per il futuro del polo riminese è il suo numero uno, Lorenzo Cagnoni, all’alba di un anno importante con quattro nuove kermesse in programma, lo scambio con la Fiera di Vicenza tra Gem World e Energy Placet e, soprattutto, lo spin-off della società in un soggetto attivo nella gestione fieristica e in uno nella gestione del patrimonio immobiliare.
Presidente, una divisione che rappresenta un passo importante che potrà consentire alla Fiera di rafforzarsi e di essere ancora più competitiva.
“È un’idea alla quale stiamo lavorando da tanto tempo, e dunque non è certo di oggi. Crediamo sia una riorganizzazione che ci metta in una condizione di maggior vantaggio nella competizione sui nostri mercati, di maggiore agibilità sul versante di possibili alleanze. D’altronde mettere insieme sia la parte della gestione sia la parte immobiliare può essere una situazione di vantaggio in occasioni di carattere particolare: lo è stato per noi nel momento in cui dovevamo avviare la grande fase degli investimenti e quindi c’era bisogno che tutte le situazioni relative alle decisioni per la gestione sulla parte dei nuovi investimenti fossero racchiuse in un unico contenitore unitario”.
Ma secondo lei, mutati gli scenari, quello che valeva per il passato può risultare inadeguato per le sfide del futuro?
“La fase degli investimenti grossi è compiuta ed è utile separare la fase gestionale da quella immobiliare. Tutti sanno che una società di gestione che guardi esclusivamente al business e abbia, quindi, come esclusiva preoccupazione quella della formazione di valore è molto agevolata nel suo cammino se è liberata dal peso della gestione del settore immobiliare sia sul versante nazionale che internazionale. Lo spin-off coglie l’obiettivo di creare valore e massimizzare il valore degli asset che sono oggi disponibili per Riminifiera. Quello che ci interessa è rendere più convincente, più appetibile per il mercato, quindi per possibili investitori il percorso di ulteriore privatizzazione di Riminifiera attraverso la separazione della parte della gestione dalla parte immobiliare”.
Mercato da conquistare con nuove proposte tra cui Energy Planet, fiera dell’energia in arrivo da Vicenza dove sbarca, invece, Gem World, rassegna sulle pietre preziose, in una ottica di arricchimento dei rispettivi distretti: più sbilanciato verso il lusso quello veneto, più attento allo sviluppo sostenibile quello romagnolo.
“Abbiamo reciprocamente riconosciuto la leadership nei due settori di riferimento e, sulla base di questo riconoscimento, siamo andati ad un patto che si fonda su una considerazione di realpolitik per cui pensiamo che il settore gemme stia bene a Vicenza e possa avere un suo percorso di crescita all’interno delle manifestazioni della realtà veneta. Lo stesso ragionamento è stato fatto dalla Fiera di Vicenza che aveva questa manifestazione nel settore dell’energia che si Chiama Energy Planet e pensiamo che questo settore possa essere vantaggiosamente incorporato nelle nostre manifestazioni Ecomondo e Key Energy. Sulla base di queste considerazioni molto pratiche siamo andati a stipulare questo patto fra le due Fiere che ha anche il significato di un accordo un po’ più generale e può preludere anche ad un sistema di collaborazione che si può allargare eventualmente ad altri settori in futuro aprendo nuovi scenari per nuove possibili alleanze, principalmente all’interno del sistema italiano anche se questo non esclude anche alleanze in campo internazionale”.
Il tutto in un’ottica di crescita e consolidamento di fronte a una realtà mondiale condizionata da una economia in forte flessione e da una sostanziale incertezza sui tempi e sulle modalità di evoluzione del panorama finanziario globale.
“Non ci sono ricette anti-crisi, nemmeno noi ne abbiamo una. Abbiamo immaginato però che sarebbe stato un grave errore quello di farsi irretire dalla situazione di difficoltà della crisi economica per rifugiarsi illusoriamente in una prospettiva di salvaguardia massima del nostro conto economico attraverso una politica di contenimento assoluto delle spese. Per questa ragione abbiamo deciso di reagire al fenomeno della crisi con una politica di investimenti che punti a salvaguardare la qualità e riesca a a collocare le nostre manifestazioni in una condizione di leadership e primato rispetto alle concorrenti. È questo lo sforzo che stiamo facendo: se questa è una ricetta, se può essere considerata una ricetta contro la crisi possiamo chiamarla anche così. Noi la riteniamo una mossa intelligente e pensiamo sia alla nostra portata perchè, per fortuna, il nostro conto economico ci consente di poter fare una politica di questa natura”.
Gianluca Angelini