Rimini: una città che si muove su due ruote. A motore. È questo quello che emerge da uno studio condotto da Federpneus (Associazione nazionale rivenditori specialisti di pneumatici). La fotografia scattata sull’Emilia Romagna è significativa. Il termometro, infatti, segna +23,28% per la crescita dei motocicli in un solo quinquennio, motocicli che dai 354.409 del 2003 sono diventati 436.921 nel 2007. Ma ancor più significativo appare il dato di Rimini che si sistema al primo posto nella graduatoria della crescita record. Termometro che sale sino a segnare un incremento di +30,69% (da 41.613 mezzi del 2003 ai 54.385 del 2007). Seguono Ravenna con un +27,91% (da 31.560 del 2003 a 40. 367 del 2007), Forlì-Cesena con un +26,59% (da 33.406 del 2003 a 42.290 del 2007), Ferrara +25,97% (da23.142 del 2003 a 29.153 del 2007) e Reggio Emilia con +23,83% (da 36.394 del 2003 a 45.065 del 2007).
Che faccia ha il boom?
Ma a cosa è dovuta la febbre delle due ruote? I dati crudi hanno inevitabilmente portato a fare una riflessione sul perché il nuovo millennio abbia cambiato i “gusti” in tema di viabilità dei palati emiliano romagnoli.
Le ipotesi formulate dalla Federpneus sono inaccepibili, ma girano intorno a un punto cardine: ossia la crescente difficoltà di circolazione nelle aree urbane. Se a tutto questo si aggiunge la difficoltà di trovare un parcheggio in città, il congestionamento del traffico e le limitazioni di circolazione imposte dai Comuni per far fronte all’incremento dello smog, tirare le somme non è cosa ardita.
Cara vecchia automobile
Ma boom a parte, l’automobile rimane il mezzo preferito dai drivers nostrani.
Gli ultimi dati a disposizione dell’ACI di Rimini, aggiornati al dicembre 2007 non danno adito a nessun fraintendimento.
Dei 268.846 mila veicoli immatricolati (55.583 dei quali Euro0, 34.391 Euro1, 71.650 Euro2, 57.274 Euro3, 49.874 Euro4 e 74 Euro5) il 70% del totale è rappresentato da automobili, contro il 20% di motorini (completano il parco veicoli un 8% tra autocarri, motocarri e trasporto merci e un 2% di “altri veicoli”).
Sicurezza su due ruote
Su due rouote, quindi il 20% dei parco veicoli circolanti su Rimini e provincia, circa 54 mila mezzi. Ma se è vero che favoriscono la circolazione nel traffico congestionato delle città è altrettanto vero che in tema di sicurezza, le due ruote, espongono i guidatori ad alti rischi. Basti pensare che nell’anno appena chiuso sono state 20 le persone morte in seguito a incidenti avvenuti mentre si spostavano su due ruote e in particolare 11 guidavano una moto, 7 un motorino, uno addirittura una vespa.
La Provincia di Rimini ha analizzato i numeri relativi agli incidenti del 2007. Su 3.321 incidenti avvenuti su strada urbana, 909 sono avvenuti su due ruote, 463 su ciclomotore, 326 su motociclo senza passeggero e 120 su motociclo con passeggero. Seguono per numero i 511 incidenti realizzati su strada statale extraurbana, 39 dei quali su ciclomotore, 15 su motociclo senza passeggero, 45 da motociclo con passeggero. 190 poi gli incidenti su strada provinciale entro l’abitato, 16 dei quali fatti da ciclomotori, 20 da motocicli con guidatori soli, 8 da motocicli con passeggeri. Infine, riunendo tutte le strade si tratta di 4.801 incidenti, 572 dei quali fatti in sella a un ciclomotore, 397 da motociclo solo e 225 da motociclo con passeggero.
I giovani e i sinistri
I numeri dello studio, letti da un altro punto di vista, ci dicono che la maggior parte degli incidenti che coinvolge i ragazzi di età non superiore ai 18 anni si consuma a bordo di un ciclomotore. Parliamo di un considerevole 78%, giustificato anche dal fatto che sino ai 18 anni i giovani non sono in possesso della patente per guidare un’automobile. Significativi anche i numeri degli incidenti causati o che hanno coinvolto i diciottenni, stiamo parlando di un 46% che si guadagna la medaglia d’argento di questa tipologia di sinistri. In generale i motocicli sia che viaggino con il solo conducente o con un passeggero sono coinvolti meno. Nelle due fasce d’età analizzati precedentemente, i valori scendono rispettivamente a 3,8% (guidatore solo) e 1,2% (guidatore con conducente); per i diciottenni a 5% (guidatore solo) e 2% (guidatore con conducente). All’altro estremo della scala di classificazione, troviamo gli ultrasettantenni, che assestano il numero di sinistri intorno al 9% nel caso dei ciclomotori, 0,6 per i guidatori soli di motocicli e 0,3% per i guidatori di motociclo ma con passeggero.
Angela De Rubeis