Tre colori per rendere più sicuro l’attraversamento della strada. Ma non sempre i semafori sono intelligenti e così… Storie diverse che hanno per protagonisti i semafori. Come i due fissi lungo la provinciale 138 Savio nel centro abitato di Gualdo in comune di Roncofreddo. Sono stati installati grazie ad un’ordinananza della provincia di Forlì-Cesena, in relazione al notevole aumento di traffico leggero e pesante sulla provinciale ex statale 71 e per rendere più regolare e sicuro l’attraversamento dei pedoni. Oltre ai due semafori la Provincia ha disposto anche il rifacimento di tutta la segnaletica orizzontale e verticale in ottemperanza a quanto previsto dal codice della strada.
Semaforo che arriva, semaforo che non si spegne mai. Restano infatti inspiegabilmente accesi quelli sulla provinciale 40 Badia-Santa Paola alle porte di Roncofreddo nei due sensi di marcia. Ovunque comuni e province li hanno spenti su indicazione del Ministero, lasciando in funzione i soli lampeggianti. Nel Rubicone invece niente.
A Savignano continua la protesta dei cittadini della zona Cesare che chiedono di mettere in sicurezza il tratto di via Emilia che attraversa il centro del popoloso quartiere con l’installazione di almeno un semaforo con chiamata pedonale. Ma a Savignano c’è anche la situazione del semaforo in viale della Resistenza: qui prosegue la protesta di una cinquantina di famiglie residenti lungo la strada e quelle laterali, ma anche di tanti altri utenti dell’arteria, stanchi dell’alta velocità tenuta da auto e moto. Una arteria trafficatissima che porta al Seven, allo stadio comunale, a Borghi e Sogliano. I residenti da anni protestano, ma nonostante molti incidenti, anche con feriti gravi, non si è mosso nulla. Nell’agosto 2006 avevano effettuato una raccolta di firme e inviato una lettera a Maurizio Castagnoli assessore alla viabilità della provincia di Forlì-Cesena, all’ufficio tecnico del comune di Savignano e ai carabinieri. Poi avevano inviato un’altra lettera al prefetto chiedendo un provvedimento d’urgenza con l’installazione di un autovelox fisso in viale Della Resistenza come quelli collocati sulle autostrade e ora anche in diverse strade in provincia di Rimini. Sono convinti che un autovelox fisso riuscirebbe a rallentare la velocità e a prevenire altri gravi incidenti. Curiosità: per un mese il semaforo di Savignano è rimasto spento e da qualche giorno è stato inspiegabilmente riacceso, mentre dovrebbe essere solo a chiamata pedonale. Per chi transita oltre i 50 km/h si attiva il rosso, ma l’80% dei conducenti tira dritto: non c’è pericolo di multe. E c’è chi si chiede se quelli di Savignano e Roncofreddo sono semafori intelligenti, regolari o abusivi.
Ermanno Pasolini