Su quella strada bisogna “accendere” la luce. Perché procedere per 8 chilometri senza l’ausilio della segnaletica, nella stagione delle nebbie, è faticoso e soprattutto pericoloso. Gli ultimi appiedati per via di quella segnaletica assente sono stati tre automobilisti di San Marino, “bloccati” al bordo della Strada Provinciale 8 tra Perticara e Sant’Agata Feltria dalla nebbia calata poco dopo il tramonto. I conducenti dei tre veicoli sono scesi dall’abitacolo e sul ciglio della strada hanno aspettato che la nebbia si alzasse.
La questione della segnaletica che non c’è, lì sulla Sp8, non è una novità: i santagatesi se ne lamentano da tempo, per ora senza alcun risultato apprezzabile. Qualche stagione fa anche il periodico locale Rocca fece notare il disservizio. “Né strisce bianche, né catarifrangenti: quando la visibilità è scarsa come in questi giorni, guidare diventa un rischio” avverte Paola. Secondo qualcuno, sventolando il Codice della Strada, nella strade inferiori ai 6 metri di larghezza la riga di mezzeria non può essere disegnata, e la SP8 rientra proprio in questa categoria. In realtà, la mezzeria è tracciata ma il colore in gran parte è solo un pallido ricordo. “E le strisce laterali, almeno quelle, potrebbero darcele” fa presente Giovanni Miliani. Lui quella strada la conosce come le sue tasche, praticandola da una vita due volte al giorno, al mattino presto e alla sera, nel week end transitando anche alle 21. “Un disastro: a volte non si vede nulla e si è costretti a «camminare» con la testa fuori dal finestrino”. E pensare che a poca distanza, in territorio di Forlì-Cesena, le righe ci sono e sono anche ben evidenti… “I residenti han ragione, altroché. -scuote la testa l’assessore ai Lavori Pubblici, il santagatese Guglielmino Cerbara – Alla Provincia di Pesaro è stato chiesto più volte di intervenire, anche indipendentemente dal rifacimento dell’asfalto, ma finora è stata una voce inascoltata. Oggi su quella strada non ci sono punti di riferimento”.
Nell’occhio del mirino, poi, non c’è solo la mancanza di segnaletica o le righe pressoché scolorite che si trovano lungo quei chilometri. In paese puntano il dito anche su una frana a pochi metri da Botticella, un tratto tenuto in piedi “soltanto dal tubo del condotto del Senatello”. Un rischio, tenuto conto dei mezzi che quotidianamente transitano su quella arteria. Sulla quale sarebbe opportuno anche mantenere più puliti i fossi di scolo: l’acqua esce da tutte le parti, ma senza incanalarsi mai nel fosso giusto…
Paolo Guiducci