Andar per erbe, potrebbe rivelarsi non solo un piacevole hobby, ma anche un ottimo modo di risparmiare, visto come sono saliti ultimamente i prezzi delle verdure.
Ma bisogna essere accorti, perché non tutte le erbe sono ‘mangerecce’, e soprattutto occorre fare attenzione al luogo dove si raccolgono.
Ad esempio sulle rotonde, anche se grandi e piene
“Le aree marginali vanno guardate con interesse e la conoscenza della flora spontanea erbacea può costituire la base di un progetto per la valorizzazione estetico-paesaggistica e la riqualificazione di ambienti antropizzati in un’ottica di conservazione della biodiversità”.
È questo il messaggio che l’assessorato all’Ambiente della Provincia di Rimini ha voluto lanciare contribuendo alla realizzazione della guida i “Fiori dei pigri”. Una guida a vedere, senza necessariamente dover ricercare, andando per prati o boschi, un fiore o una pianta. Infatti lungo le strade, anche quelle più trafficate, nascono tante piante spontanee, con fioriture spesso decorative e combinazioni cromatiche che a volte sembrano messe lì proprio da maestri giardinieri.
“Una guida che ha molte chiavi di lettura – spiega Stefano Cerni uno degli autori – una naturalistica, l’altra ambientale, dando attenzione alle aree degradate come i cigli delle strade o la prima periferia della città in attesa di essere edificata. Senza sottovalutare quella culturale-economica. Infatti tutti i prodotti, anche i meno belli, fanno parte della cultura locale. Inoltre si possono con queste erbe spontanee creare spazi di verde pubblico, non più utilizzando essenze che richiedono energie, quindi costi, per mantenerle in efficienza. Con le essenze spontanee autoctone, si ha una gestione più facile ed economica, inoltre si inseriscono appieno nel contesto urbano”.
Più sostanza e meno immagine allora. Ma queste piante dei pigri sono anche commestibili?
“Ovviamente si possono solo ammirare, perché sarebbero dannose anche se commestibili per l’organismo, stando a contatto diretto con polveri sottili e altri fattori inquinanti”.
Erbe&Co: boom di corsi
Angelo Grilli, presidente de “I radecc”, associazione culturale naturistico ambientalista parla per esperienza, nell’andare per boschi e prati, lo fa per passione da sempre.
“Si può andar per erbe, ma va rispettato il decalogo per chi intende dedicarsi alla raccolta di quelle mangerecce. Una serie di regole che vanno comunque a braccetto con il buonsenso”.
Infatti se parliamo di erbe i più conosciuti sul territorio sono i corsi dell’associazione dei Radecc termine dialettale per radicchio o cicoria, pianta in particolare della specie spontanea: Cichorium intybus, molto comune negli incolti, dai bei fiori di colore azzurro, che si aprono al mattino e si chiudono la sera.
Uscite sul… campo
nformazioni dettagliate sono fornite in occasione dei corsi, lì vengono soddisfatte tutte le curiosità dei partecipanti. Si svolgono due volte all’anno, in primavera e in autunno, con un’affluenza che varia dalle 40 alle 50 persone, dai giovani 27-30 anni ai più maturi, gli over 65. Un’associazione che dal 1990 al 2008, conta 615 iscritti. Appena concluso il 37° corso, per il prossimo si dovrà attendere il 2009 (Erbe, fiori e frutti: vegetazione spontanea negli ambienti naturali del territorio) previsto a primavera, nelle serate di venerdì 6, 13, 20 e 27 marzo e 3, 17 e 24 aprile, per un totale di 7 incontri. In cartellone anche quello autunnale, tutti i venerdì di ottobre (5 incontri). La sede sempre quella del Quartiere 4, in via De Warthema. Da segnalare che tutti i corsi sono gratuiti e liberamente aperti alla cittadinanza, cosa non da poco.
L’associazione “I Radecc” si avvale di esperti, in parte interni al gruppo direttivo ed in parte esterni, collabora con gli Assessorati ed Associazioni di Volontariato affini ai suoi scopi ed ha curato varie pubblicazioni, tra cui Le buone erbe della campagna riminese, che vengono distribuite gratuitamente ai nuovi soci. In quest’ultima vi sono illustrate e trattate una settantina di schede di erbe e arbusti, con tante ricette. Già perché con le erbe ci si può sbizzarrire in cucina, ed è uno dei momenti più attesi dei corsi che si tengono sul territorio riminese. La prova del cuoco: dal campo ai fornelli, al piatto.
Cinzia Sartini