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Una luce ai fratelli africani

Da due stagioni trascorre le ferie ad aiutare chi ha bisogno in Africa. E a Savignano organizza aiuti per il Continente Nero e per chi è in difficoltà. È la storia di Daniela Placuzzi, 52 anni, rimasta vedova dopo 25 anni di matrominio con Giovanni. “Dopo la morte di mio marito, mi sono sentita sola. – racconta la donna – Ho avvertito la necessità di concretizzare la mia vita con qualcosa di forte. Non mi bastava più il mio lavoro: così ho deciso di dedicare parte del mio tempo agli altri”.
L’incontro decisivo è quello con don Oreste Benzi. “Era il 2004. Don Oreste ha ascoltato i miei bisogni, mi ha consigliato e dato l’ok per andare in Africa, nello Zambia: qui ho lavorato accanto alla dottoressa Mara Rossi di Rimini”. La seconda volta Daniela si reca ad Alua, in Mozambico, collaborando nel reparto maternità dell’ospedale. È proprio in corsia che riceve il regalo più grande: “un bimbo appena nato è stato chiamato Giovanni per ricordare mio marito, e ad una bimba è stata messo nome Daniela” ricorda commossa.
Ad Alua necessitano di fondi per realizzare un pozzo per l’ospedale, e alcuni pannelli fotovoltaici per sfruttare l’energia solare e dare luce all’ospedale. A questo proposito Daniela organizza incontri e cene. L’affluenza giornaliera in ospedale è alta. Nel 2007 sono state fatte 32.019 visite esterne e nei primi nove mesi del 2008 sono già 54.000. Principalmente si tratta di donne incinta. Nel 2007 in ospedale hanno svntolato circa 800 fiocchi rosa e azzurri. L’ospedale si occupa dei bambini dalla nascita fino ai 4 anni attraverso il monitoraggio dello stato nutrizionale e vaccinazioni, quasi 40.000 nel 2007. Nell’area di Aula (a 200 km da Nampula) non esiste né energia elettrica né acqua potabile: viene utilizzata quella della missione, ma è insufficiente.
Daniela è realista: “Ho avuto aiuti dalla Bcc Romagna Est e dalla cooperativa L’Aquilone di San Mauro Pascoli, presso la quale lavoro. Ora però abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per l’obiettivo acqua e luce all’ospedale di Alua”. Servono 7mila euro. La luce elettrica è fondamentale: le donne che partoriscono di notte, infatti, danno alla luce i bambini illuminate da lampade a petrolio. L’sos è arrivato direttamente dalla direttrice dell’ospedale di Alua, suor Palmira Magalhoes. Daniela Placuzzi fa il megafono e invita tutti gli interessati possono contattare don Claudio Comanducci, parrocco della parrocchia di Santa Margherita a Bellaria Monte, per sette anni al servizio della missione di Alua (tel. 0541/346864), oppure a contattare Daniela (tel. 338/9972194). Anche una telefonata può costruire qualcosa.

Ermanno Pasolini