Ore 7.30 di un martedì di metà settembre. Fuori è ancora buio, piove e fa anche piuttosto freddino. Mi vesto, prendo un bell’ombrello, largo, stile ombrellone balneare, salgo sulla mia bicicletta e inizio a pedalare: direzione piazzale Tosi. Man mano che mi avvicino sento in sottofondo il rumore di tante piccole voci che aumenta, aumenta, aumenta sempre di più. Quando arrivo a destinazione mi ritrovo davanti agli occhi decine e decine di bimbi accompagnati dai loro genitori. Ci sono anche diversi amministratori. Ci sono i vigili che dispensano mantelline gialle e berrettini agli scolaretti. Sono tutti in attesa di prendere il Piedibus. Guardo l’orologio, sono le 7.45, l’attesa sale. Spasmodica. Poi un urlo “ci siamo, in carrozza!”. Arrivano due volontari dell’Auser: uno è l’autista e apre la fila, l’altro è il controllore ed è anche quello che chiude il serpentone. In mezzo i bimbi-passeggeri, uno dietro l’altro. Il Piedibus inizia la sua marcia: direzione via Covignano. I bimbi salutano i genitori e partono felici e sorridenti per questa nuova avventura. Passano cinque minuti e il serpentone fa la prima sosta: sono le 7.55. La macchina dei vigili che segue il Piedibus si ferma, accoglie i nuovi passeggeri e regala loro mantellina e berrettino. Si riparte, tempo cinque minuti e arriva la seconda e ultima fermata. Stessa scena. Poi via, fino al capolinea, le scuole “Toti” dove il mezzo si ferma alle 8.05. Tempo di scendere, di togliersi mantelline e quanto di altro e sedersi al banco, ore 8.10: le lezioni possono iniziare.
“Promuovere l’andare a scuola a piedi – sottolinea l’assessore all’Ambiente del Comune di Rimini, Andrea Zanzini – è un modo per rendere la città più vivibile, meno inquinata e pericolosa. Senza sottolineare come nel bambino la possibilità di fare esperienze autonome sviluppa l’autostima e contribuisce a un sano equilibrio psicologico. Inoltre fare movimento previene il rischio dell’obesità, patologia in aumento anche nell’età evolutiva. Andare a scuola a piedi è un’occasione per socializzare, farsi nuovi amici ed arrivare di buon umore alle lezioni. Inoltre, e cosa non da poco, con il Piedibus si impara l’educazione stradale sul campo e si diventa pedoni consapevoli. Quando abbiamo proposto l’iniziativa ai genitori abbiamo subito ricevuto innumerevoli attestati di stima, speriamo che sia l’inizio di una nuova coscienza”.
Inaugurato il primo tracciato, nei prossimi giorni è in programma l’apertura di nuove cinque linee mentre a novembre entreranno in funzione altri dieci percorsi per un totale di 15 tragitti che avranno un colore diverso a seconda delle direzioni didattiche interessate. In tutto saranno coinvolti più di 350 bambini.
Patrizio Placuzzi