“Non siamo contro il calcio, ma nessuno manderebbe i propri figli ad allenarsi vicino ad un depuratore dal quale escono odori nauseabondi”. Davide Monti, vicepresidente dell’Atletica Libertas Rimini sgombra subito il campo da possibili equivoci. Loro non sono contrari al nuovo stadio, ma vogliono continuare a fare atletica in luoghi sani e, se possibile, in strutture moderne. Lo dicono chiaro e forte il giorno dopo l’ultima proposta dell’Amministrazione riminese: costruire la nuova pista d’atletica nei pressi del depuratore Marecchia. “Abbiamo sempre sostenuto l’ipotesi Cittadella dello Sport al servizio della città – continua Monti – con particolare riguardo all’attività scolastica di primo e secondo grado e universitaria. Quando con l’atto d’indirizzo del 2005, l’Amministrazione comunale ha deciso diversamente, abbiamo rispettato la scelta, nonostante il nostro Centro Olimpia si trovi all’interno del Romeo Neri”. E, aggiungiamo, nonostante un diritto di superficie che scade il primo gennaio 2016, e un diritto di utilizzo per la pista d’atletica dello stadio, conseguente il pagamento di metà dei costi di realizzazione della stessa, che scade il 29 maggio 2020.
“Le diverse ipotesi relative allo spostamento della pista che si sono susseguite negli ultimi anni: dall’ex scalo merci ferroviario, al Ghetto Turco, passando per Torre Pedrera e Parco della Pace, non hanno mai trovato opposizione da parte della nostra società. Ma quella che si prospetta ora, lungo la strada Marecchiese, è una soluzione che non possiamo assolutamente accettare. Voi mandereste i vostri figli a fare sport vicino a un depuratore che manda odori nauseabondi ogni giorno? Io no”.
Ma le lamentele non sono finite qui, la Libertas Rimini, che tra Atletica Libertas Rimini e Olimpia Amatori Rimini ha attualmente più di 800 iscritti, lamenta anche il dietrofront di Palazzo Garampi sul progetto “Marina Ice”, inerente la trasformazione dell’area del pattinaggio di Marina centro.
Francesco Barone