Già si contendono periodicamente il titolo di “culla dei Malatesta”, adesso rischiano di sfidarsi per diventare “capitale” archeologica della Valmarecchia. In realtà, un vincitore nella “contesa” tra Verucchio e Pennabilli c’è già ed è la ricerca, che prosegue grazie all’attività messa in campo dai rispettivi comuni.
Quello di Verucchio è indubbiamente lo scrigno più importante, una “cassaforte” d’argilla che regala ad ogni scavo dei reperti che fanno parlare del capoluogo malatestiano anche all’estero. La direttrice del Museo, Patrizia Von Eles ha appena ricevuto due inviti ad altrettanti convegni a Barcellona (novembre) e Groeningen (Olanda). “Sono occasioni per far conoscere il lavoro di Verucchio in Europa“ afferma la direttrice, che ancora non ha smaltito la soddisfazione per i risultati della quarta campagna nella Necropoli “Lippi”. La più impegnativa: 1500 giornate lavorative, oltre 12.000 foto, 250 piante e disegni, recuperati 1500 reperti. Lo scavo ha fornito novità culturali importanti. Oltre ai cavalli sacrificati, spiccano alcune deposizioni di inumati, tra cui la tomba di una donna sepolta a fianco di un bambino di circa 3 anni.
Nella zona sono state scavate in totale 75 tombe, altre dieci verranno esplorate il prossimo anno in prossimità dell’avvio del cantiere per la realizzazione del parco archeologico. Il progetto coinvolgerà il museo in un ripensamento complessivo della sua immagine e dei suoi contenuti: “spazio ai materiali più belli rinvenuti in questi anni di scavi“ assicura Dolci. Ministero, Regione e provincia i partner istituzionali del Parco. C’è l’idea di affidare il progetto ad un architetto di grido, un professionista di fama internazionale: “è europeo, e realizza solo ciò che gli piace”.
Dal 2009 anche l’abitato verucchiese sarà interessato da scavi archeologici, in particolare la zona del campo sportivo, dove sono stati rinvenuti fondi di capanne e un sacrario. L’Università di Pavia è interessata al sito tanto da investire pur di poter “scavare” con propri archeologi e studenti.
Uno scavo tira l’altro. Molino di Bascio, frazione di Pennabilli, ospiterà per un mese un team di dodici tra professori universitari e studenti, per intervenire alla base della torre quadrata del castello di Bascio. I lavori, organizzati dall’Università di Urbino (Istituto di Archeologia,) si protrarranno per almeno tre anni e permetteranno di catalogare i reperti per il successivo allestimento di una mostra e di un museo permanente.
Paolo Guiducci