Ma quali onde elettromagnetiche, ma quali rifiuti abbandonati o acque inquinate: il problema esiste, fa un gran caos, costringe a chiedere aiuto e si chiama rumore. I cittadini di Rimini e provincia non hanno dubbi: quando si tratta di prendere carta e penna (o il mouse del computer, le telefonate non sono prese in considerazione) per segnalare “inconvenienti ambientali”, al primo posto ci sono i rumori molesti. È così nel 44% dei casi. Più indietro la altre fonti di disagio: acqua (20%), campi elettromagnetici (19), aria (10) e suolo-rifiuti (7).
Le antene dunque non fanno più paura, il rumore esaspera. Lo attesta il rapporto dell’Arpa riferito alla stagione 2007, anno in cui sono state 181 le segnalazioni scritte giunte dai cittadini, “ tutte prese in esame” ci tiene a precisare il direttore della sezione provinciale Arpa di Rimini, Mauro Stambazzi, davanti al nuovo Direttore generale Stefano Tibaldi, bolognese con esperienze professionali in paesi anglofoni, in carica da appena due mesi e per la prima volta in visita nel capoluogo balneare.
Una piccola, buona notizia, arriva però dai numeri: le lamentele sono infatti diminuite nell’ultimo lustro. Le statistiche parlano di 239 al picco 274 del 2004, si è passati a 181. In discesa anche il rumore, rispetto al 2006: da 92 a 80 le segnalazioni effettuate. Il rumore è anche la materia nella quale l’Arpa di Rimini ha accerttato le maggiori violazioni alle norme di legge: 25, di cui 2 ipotesi di reato e 19 risoltesi in sanzioni amministrative.
Il Comune di Rimini resta quello più problematico: il 49% delle lagnanze si concentra proprio all’ombra dell’Arco d’Augusto (88 su 181). Le lamentele spesso contengono una qualche verità: delle 147 segnalazioni (al netto di quelle relative ai campi elettromagnetici che non prevedono sanzioni) 57 (cioè il 39%) hanno dato riscontri positivi circa l’esistenza dell’inconveniente.
”Le segnalazioni sono una fonte di informazione preziosa -rilancia Stambazzi – in quanto spesso consentono la sorveglianza di sorgenti inquinanti, spesso difficili da individuare senza la collaborazione del privato«. L’impegno di Arpa è notevole, specie nel caso dei rumori: quest’anno, ad esempio, con le segnalazioni ricevute già a luglio, ha riempito l’agenda fino a settembre, segno che resta alta la battaglia, specie nel periodo estivo. Nel mirino spesso finiscono pubblici esercizi, intrattenimenti e locali notturni. ”Eseguiamo anche tre o più controlli a sera – assicura Efrem Coltelli, direttore del Servizio territoriale – ma noi siamo tecnici, i risultati li giriamo ai comuni. Se poi le amministrazioni non provvedono…“. A volte le sanzioni arrivano al mittente con tempi lunghi, e vengono applicate la stagione successiva o semplicemente decadono.
Nel 2007 l’Arpa ha riscontrato 93 irregolarità su 446 controlli effettuati (21%). Di queste il 22% sono illeciti penali, il restante 78% irregolarità amministrative. I biologici sono al lavoro anche sulla zanzara tigre: purtroppo su 5.800 campioni analizzati, la positività è molto alta. Per dirla con Stambazzi, la zanzara tigre ha messo radici in provincia “in quantità industriale“. Oltre ai rumori, c’è anche l’insetto a rendere la vita più difficile.
Paolo Guiducci