L’ospedale di San Marino blinda le sue operazioni. Nel senso che da ottobre dello scorso anno a tutto luglio, nessun paziente della Repubblica ha chiesto l’autorizzazione per farsi operare fuori confine. A renderlo noto con un certo orgoglio il professor Elio Jovine, capo dell’equipe che è subentrata in reparto proprio a ottobre.
“Fino al nostro ingresso – sottolinea Jovine – il 40 se non il 50% dei pazienti chiedeva di essere operato fuori dal territorio, ora non è più così. Abbiamo rivoluzionato il reparto grazie anche alla netta spinta data da Urologia. Abbiamo iniziato a eseguire interventi che prima non venivano eseguiti, penso alle operazioni al colon per via laparoscopica che vengono effettuate utilizzando piccole telecamere eliminando quei tagli devastanti che si facevano; penso agli interventi al fegato, al pancreas”.
Operazioni che hanno conquistato i sammarinesi che ora si fidano del proprio ospedale. Che in cambio promette nuovi investimenti.
“Servono macchine multi disciplinari ma soprattutto serve investire in risorse umane che sono il motore di tutto. Inoltre abbiamo inserito San Marino in Rete, nel senso che adesso è come se la qualità della chirurgia di Bologna fosse salita fino al Titano”.
Insomma, un bel passo in avanti in meno di un anno “ma quando siamo arrivati la situazione era tale che non si poteva far altro che risalire” ride Jovine.
Francesco Barone