Commedie classiche e nuovi autori, Giorgio Albertazzi e il maestro Ennio Morricone che per l’occasione ha composto – ed è la prima volta – una canta mistica in onore del Millenario della Cattedrale. Sarsina anche per questa estate 2008 si conferma culla di grande teatro. e di effetti scenici non indifferenti: una semplice visita all’Arena Plautina, fa balzare agli occhi (anche ai non addetti ai lavori) la nuova copertura dell’Arena stessa, una struttura mobile unica nel suo genere, frutto di un concorso di idee svoltosi nel 2003 e vinto dall’architetto portoghese Manuel De Las Casas Gomez inaugurata proprio in questa edizione (la XLVII) del Plautus Festival, in programma fino al 25 agosto. Un’opera architettonica estremamente suggestiva che “abbraccia” sia la cavea che il palcoscenico, così da consentire la messa in scena degli spettacoli anche in caso di pioggia.
D’altra parte, la patria di Plauto, fedele alla tradizione di culla del teatro classico, è un punto di riferimento a livello nazionale. Da quella prima volta sul palcoscenico (era il 1956) ne sono passate di stagioni sotto i ponti, così come il consenso popolare che attornia il festival che – guarda caso – ha ricevuto il Premio Gassman, unico riconoscimento teatrale italiano a suffragio popolare – quale Miglior Festival estivo 2008. La direzione è ancora una volta affidata a Beppe Arena, che si affida al genere comico d’autore: a partire da Plauto, il palco di Sarsina ospita testi classici e proposte di nuovi autori per un totale di nove spettacoli, tra i quali ben quattro prime nazionali e il grandioso concerto evento di Ennio Morricone, “Vuoto d’anima piena – cantata mistica per il Millenario della Cattedrale di Sarsina”, esecuzione su “verbo” di Francesco De Mellis proprio all’interno della Basilica nel giorno di chiusura della kermesse, il 25 agosto. Il Maestro dirigerà personalmente questa sua intensa partitura per coro, orchestra da camera, pianoforte e flauto, commissionatagli per l’occasione dal Comitato delle celebrazioni per il millennio, per il tramite di Emilia Romagna Festival: si tratta di una prima assoluta mondiale.
Tra le prime nazionali, c’è da segnalare (il 30 luglio) Paola Pitagora con Le troiane di Euripide, in attesa del Miles Gloriosus, l’opera di Tito Maccio Plauto diretta da Beppe Arena con gli attori del Laboratorio Teatrale. Completano il cartellone la piece contemporanea Ho perso la faccia di Sabina Negri (2 agosto), L’impresario delle Smirne di Carlo Goldoni, con Giuseppe Pambieri (8 agosto); e la prosa, con una commedia di puro divertimento sul gioco delle coppie e dei ruoli, nella quale l’amore, alla fine, vince sul caos. Sul palco un grande Mario Scaccia con Debora Caprioglio interpreta La dodicesima notte di William Shakespeare, insieme a Marco Messeri e Edoardo Sala, con la regia di Beppe Arena (14 agosto). Sarsina ancora una volta veste i panni di città del teatro, e li indossa in modo davvero degno. La parola ora agli spettatori.
Tommaso Cevoli