Non tutti sanno esattamente cosa sia e di che cosa si occupi il Corpo Forestale dello Stato. Forza di polizia ad ordinamento civile dello Stato italiano, ha compiti istituzionali talmente variegati che potremmo quasi dire che la cosiddetta “guardia forestale” ci salva sistematicamente da problemi che noi sottovalutiamo e creiamo inconsapevolmente.
Protezione civile, servizio antincendio boschivo, servizio nautico, servizio antibracconaggio. A Rimini, provincia e limitrofi, i distaccamenti del nucleo forestale più consistenti sono cinque. Due in provincia di Rimini, gli altri tre “al confine” con le Marche, ma è proprio quest ultimo, a darci un’idea globale di quanti rischi debbano fronteggiare, i coraggiosi “rangers”, per proteggere l’ambiente e i paesaggi naturali della zona.
Comando forestale di Sant’Agata, distaccamento che protegge l’Alta Valmarecchia assieme ai nuclei di Novafeltria e Pennabilli. Al confine con la nostra Romagna, dove soprattutto in estate possiamo capitare per un pic nic, un’escursione, o magari solamente una gita fuori porta, la prevenzione boschiva è praticamente prioritaria.
“Svolgiamo diversi turni – spiega Fernando Cola, ranger del distaccamento di Sant’Agata – che sono per lo più incentrati nella prevenzione incendi riguardo ai boschi dell’Alta Valmarecchia. Negli ultimi anni in realtà c’è stata una diminuzione di questi fenomeni, anche e soprattutto per la collaborazione che la Guardia Forestale ha instaurato coi Vigili del Fuoco, un’ottima sinergia che prevede la costante presenza di vedette fisse pronte a segnalare qualsiasi principio di incendio”.
Quello che non si considera mai, però, sono le condizioni in cui il Corpo Forestale è costretto a lavorare, soprattutto nei mesi estivi. Troppo pochi gli agenti in servizio.
“Le forze attive sono sempre le stesse – continua Cola – nonostante in estate ci sia molto più bisogno di controlli e supervisione rispetto ai mesi invernali. Attualmente, nella zona boschiva dell’Alta Valmarecchia, siamo in 7: due a Sant’Agata, due a Pennabilli e tre a Novafeltria. Oltre a tutti i compiti istituzionali e alla prevenzione incendi, ci occupiamo del problema dell’abbandono rifiuti e del servizio notturno antibracconaggio. Si può percepire che, essendo l’area molto vasta, spesso è la nostra passione a permetterci di esserci sempre, anche quando non dovremmo stare di servizio
Con mezzi comunque ottimali, e un’organizzazione che cresce ogni anno di più, il Corpo Forestale si occupa anche di un vecchio problema: l’abigeato, ovvero il furto di bestiame, incessante nelle zone montagnose e collinari. Oltre, ovviamente, all’educazione boschiva, che i rangers della Forestale mettono in primo piano come prevenzione globale a tutti i problemi che si possono creare accidentalmente campeggiando nei boschi.
“L’abigeato è molto radicato dalle nostre parti: spesso ci imbattiamo in furti di bovini al pascolo o nelle stalle, e cerchiamo di sensibilizzare turisti e campeggiatori a segnalarci movimenti sospetti. Questo è solo un aspetto marginale dell’educazione che cerchiamo di impartire ai ragazzi che vengono a campeggiare nei boschi. Li sensibilizziamo sui posti di riparo in caso di maltempo, su dove trovare fonti d’acqua e zone ristoro, sul bene e il male del bosco: devo dire che nel tempo, grazie a questi colloqui, i risultati si sono visti. C’è più rispetto per il Corpo Forestale, forse perché si intuisce che quello che facciamo è proteggere il nostro ambiente. Animali, boschi, persone… sono queste le nostre preoccupazioni quotidiane”.
Le stesse dei due Comandi della provincia, distaccati a Rimini e a Savignano. In totale 13 persone (troppo poche pure qui), col capitano provinciale, dottor Naccarato, che si occupa anche del Comando di Forlì.
“È chiaro che nelle zone costiere i problemi relativi agli incendi sono minori che in collina – sottolinea – anche se noi svolgiamo costante prevenzione soprattutto nella zona di Ginestreto e Sogliano, dove l’anno scorso bruciarono 700 ettari di bosco. Attualmente siamo impegnati nel servizio di antiabusivismo edilizio in area rurale: un esempio recente è accaduto nell’area artigianale di Coriano, si interviene in tutela del territorio provinciale ma devo dire che i casi acclamati coincidono con la media regionale”.
Matteo Peppucci