Chi investe sui figli, investe sul futuro. Delle famiglie, della società, del Paese. Le politiche familiari devono però tradurre in atti concreti queste dichiarazioni perché non restino solo slogan. Lo sanno bene, ad esempio, le famiglie numerose, quelle che rifiutano la Cinquecento ma non per snobismo, semplicemente perché non ci stanno, quelle che moltiplicano letti e biciclette, e magari occupano una fila intera al cinema. Quelle famiglie insomma con almeno quattro figli a carico, che in Italia sono più numerose di quanto si potrebbe pensare (oltre 185mila), e da qualche stagione si sono anche ritrovate in un’Associazione i cui soci (circa 6.000) sono distribuiti in tutta la penisola e divisi a livello regionale e provinciale.
Da più parti si invocano interventi concreti circa il sostegno familiare. Le Famiglie Numerose lo fanno attraverso uno stile ormai consolidato fatto di festa, condivisione e riflessione. Lo stesso stile che il coordinamento riminese proporrà domenica 29 giugno al parco “don Pippo” di Rimini in occasione della seconda edizione della Festa Regionale delle Famiglie Numerose. Sono attesi un migliaio di partecipanti, oltre all’intervento del presidente nazionale dell’ANFN Mario Sberna e del responsabile regionale Pierluigi Bonvicini, e il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi che celebrerà le messa conclusiva alle ore 16 (animata dal coro di Spadarolo-Vergiano). L’accoglienza è prevista dalle 9.30. Alle 10.30 verranno consegnati i contributi allo studio, messi a disposizione per la prima volta da Provincia, Banca Etica e Fondazione Carim.
Si ricomincia alle 14.30 con uno spettacolo di burattini, la festa si chiude con la cocomerata alle 17.30.
“Manifestazioni come il Family Day e altre iniziative pubbliche -fa notare Giancarlo Bettettucci – han fatto aprire gli occhi a tante persone sulla famiglia, che si pensava scomparsa, e a molti ha fatto scoprire l’esistenza di nuclei composti da tante persone”. Lui che di figli ne ha sette, si trova però a dover fare i conti – oltre che alla gioia quotidiana di una tribù vivace e positiva – con gli scompensi del legislatore. Un esempio? “La tariffa sull’acqua assegna un tot di metri cubi a famiglia senza preoccuparsi di quante persone è composto il nucleo. Noi che siamo nove sforiamo il tetto e paghiamo quasi il quadruplo della tariffa”. Ed è solo uno dei casi limite. “Le famiglie con più figli vengono a contatto prima con certi bisogni e certe necessità” assicura Bettettucci.
“Non chiediamo regali e neppure favoritismi, vorremmo solo che fosse riconosciuto il valore della famiglia e di chi investe sui figli”. Paolo Nanni, con la moglie Paola, è il coordinatore provinciale di Rimini. “Politiche adeguate, non favoritismi. L’ingiustizia delle tariffe, che non considera il numero dei componenti, è sotto gli occhi di tutti. – fa notare Nanni – Ma anche certificazione Isee, tassa sulla procreazione, addizionali Irpef e voto di rappresentanza sono voci che penalizzano costantemente le famiglie con più figli”.
“Un’azione politica che voglia guardare al futuro con lungimiranza non può non porre la famiglia al centro della sua attenzione e della sua programmazione” ha ricordato recentemente papa Benedetto XVI. Qualche segnale positivo, Nanni lo rintraccia, ad esempio il contributo allo studio per 40 famiglie. E ancora, lo sconto previsto sulla Tia, l’ex Tarsu. Ora c’è una nuova proposta al vaglio: 1.000 euro per quelle famiglie che hanno due figli all’Università. “Dovrebbero seguire altri interventi più sostanziali che formali – è pragmatico Nanni – ma questi piccoli segnali d’attenzione fanno sperare per il futuro”. Un futuro più ricco di figli e di speranza.
Paolo Guiducci